La Madonna Nera di Rosarno ( RC) Maria di Patmos


di Maria Lombardo
 La statua lignea della Madonna Nera di Rosarno è impermeata di una leggenda molto strana. Statua giunta a Rosarno proprio dall’isola di Patmos in Grecia.La mattina del 13 agosto 1450 si scorge una cassa sulla spiaggia della Marina di Rosarno. A salvare la cassa fu massaro Nicola Rovito di Rosarno si era alzato, come sempre di buon’ora, per recarsi alla sua masseria in contrada Carusello a qualche miglio dal mare di San Ferdinando. Stava per “scoppiare “ una tempesta senza eguali cielo nero 
ed il mare si alzò come non mai, il povero massaro si mette nella mani di Dio. Non poteva fare altro! Dopo aver chiesto intercessione alla Madonna la tempesta si placa e riappare il sole. Il massaro Rovito si mette in preghiera e solo dopo intravede la cassa sull’arenile. Cerca di aprirla, ma quale è la sua meraviglia quando all’interno scopre la Nera Statua della Madonna di Patmos che sul braccio sinistro regge il Bambino Gesù. Corre subito a Rosarno a chiedere aiuto il parroco in prima fila col clero giunti al Carusello tra gioia e lodi portano il simulacro a Rosarno. Adagiano la statua su un carro ma non si muove malgrado gli sforzi. La Vergine nera voleva che la sua chiesa fosso ubicata lì. Si edifica con tavole un piccolo tempietto e viene posizionata la Vergine. Inizia il culto della Madonna di Patmos che vede molti pellegrini giungere a Rosarno. Nel monastero di S. Maria del Rovito si conservava sino al 1783, data in cui Rosarno fu devastata da un violento terremoto, un quadro raffigurante la nostra Nera Madonna. Nel 1822 questa statua fu distrutta da un grosso incendio era oggetto di culto e portata in processione per il Paese con la “ Vara”, uno strano macchinario, ancora in uso a Messina, alto circa 10 metri e mezzo, intorno al quale ruotavano figure allegoriche con in cima l’animella ed il Padreterno. Abolita la “vara” si usò sino al 1922, per portare in processione la Madonna Nera, il trionfino che fu poi sostituito dall’attuale tronetto. Nel 1950, per iniziativa dell’arciprete Francesco Laganà e per impegno del signor Saro Lopes, con l’intervento di S.E. il vescovo di Mileto Mons. Enrico Nicodemo e di altri prelati, la nostra Vergine di Patmos veniva solennemente incoronata tra il tripudio della folla osannante di fedeli, venuti da ogni contrada, per rendere onore alla Madre Santissima che tutto vede e tutto può. Se desiderate approfondire vi consiglio questo: (G. GANGEMI e G. SOFIA, “La Madonna di Patmos tra storia, leggenda e tradizione”, in Il Provinciale, Anno II, n. 1,1985).

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