A Badolato (CZ) il Sabato Santo si rappresentano i “Misteri Dolorosi”

di Maria Lombardo
Siamo a Badolato un bellissimo centro medievale abbarbicato su una amena collina verdeggiante di macchia mediterranea, uno di quei centri che si svilupparono grazie alla lungimiranza dei Normanni . Un centro ricco di storia, cultura, gastronomia e carico di riti suggestivi che vale la pena di raccontare! Quello che sto per raccontarvi è ammantato dei colori lividi della Passione di Cristo e soprattutto, il pathos che si vive tra i partecipanti è atteso con ansia per tutta la Settimana Santa. I Misteri Dolorosi del Sabato Santo di Badolato per l’imponenza delle partecipazioni all’evento sembra un vero “film holliwoodiano” 200 figuranti ed il lavoro attento delle ultrasecolari Confraternite presenti e operanti a Badolato: Maria SS. Immacolata e S. Caterina D’Alessandria d’Egitto. Una processione che rivive i dolori dell’Ecce Homo ma visto dagli occhi dei riti conventuali che qui hanno prosperato. Questa processione del sabato santo gode di una particolare considerazione per l’ormai ultra secolare tradizione, per la profonda spiritualità che la pervade e per il fascino e la devozione dell’ambiente nel quale annualmente viene celebrata.Il Sabato che precede la Pasqua qui si vive in toto, alle 13:00 si inizia con una processione molto penitenziale che parte dalla Chiesa dell’Immacolata non prima di essersi posizionati in ordine sequenziale. Alla processione la prima “figura” a fare capolino è la Croce di Penitenza e tutti i simboli della Crocifissione, i Confratelli che fungono da cantori in posti prestabiliti devono innalzare canti della Settimana Santa derivanti dalle Massime Eterne e dalle Vie Crucis di S. Alfonso M. de Liguorì e da S. Leonardo da Porto Maurizio. Al corteo vengono poi posizionati i soldati di Roma che scortano Gesù con la croce ed i due ladroni. Il Cristo di Badolato porta una tunica viola e mentre si affanna a portare la croce viene ingiuriato, strattonato e schernito da ben otto giudei abbigliati di giallo. C’è una peculiarità che va rispettata Gesù non va riconosciuto poiché il figurante è lì per voto! Suggestivi sono i 70 Disciplinari vestiti di bianco ed incappucciati portano una corona di spine ed una fune e si fustigano le spalle con delle catene. E’ chiaro che i confratelli pratcano la discplina o compuntina per redimersi ed avvicinarsi a Gesù. Che questo rito sia di origine spagnola lo si evince dalla presenza degli Alabardieri così detti perchè indossano l’alabarda un’arma che richiama sia i soldati spagnoli, che le Guardie Svizzere Vaticane. Le Addoloratine accompagnano invece l’Imago dell’Addolorata portata dalla Confraternita dell’Immacolata, con a guida il Seggio Priorale ed il gruppo cantori che annunciano, nei punti prestabiliti, l’arrivo della Vergine. A tali cantori, è riservato un posto privilegiato e di rispetto nei confronti dell’intera Fratellanza. Portare questa statua è davvero una cosa ambita tra le Confraternite di Badolato! In estremo silenzio si mettono in cammino per il borgo e giunti in zona Convento vi è la prima tappa per permettere di effettuare il cambio del figurante Cristo. Tutto avviene in segreto ed il corteo riparte! Quando si giunge sul ponte i portatori dell’Addolorata mutano, la statua passa per regola ai dodici confratelli di S. Caterina e si avvia al posto prestabilito di riconsegna. Un momento in cui si “celebra” la rivalità tra le confraternite che tengono al territorio che ricade sotto il loro controllo. Si odono i canti in onore di Maria fino a quando non si arriva al “Fosso” per restituire il Simulacro alla confraternita precedente.Arrivati presso la chiesa di San Domenico, il gruppo Cantori intona un canto della Via Crucis e contemporaneamente nella chiesa, avviene il secondo cambio del Cristo che porta la Croce. Dopo aver attraversato anche il centro storico la processione si avvia mestamente al termine arrivando alla chiesa dell’Immacolata, tappa che apre e chiude l’ itinerario religioso della Processione Penitenziale dei Misteri Dolorosi del Sabato Santo. Ci auguriamo fermamente che l’Unesco si accorga della valenza di questi riti e la innalzi a rango di Patrimonio Immateriale dell’Umanità.


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