Calabria: profumo di anice nero sulle pendici della Sila “ananzu niru”
di Maria Lombardo
Se consumate Anice Nero o lo avete assaggiato nei taralli sappiate che è un prodotto calabrese. E’ un prodotto enogastronomico di nicchia che “incanta” con le sue proprietà gustative ed olfattive. Prodotto ricercatissimo della Sila non sempre è facile reperirlo sul mercato anche se è una pianta spontanea ma molto costosa. Pianta dotata di acheni neri di piccole dimensioni ha un sapore intenso con gusto dolciastro. L’anice nero è stato ed è utilizzato per
molte ricette e liquori. Si mimetizza bene l’anice nero difficile da riconoscere ma non impossibile. Sintetizzo così! Oggi ad occuparsi della sua valorizzazione e promozione c’è lo Slow Food che lo ha inserito nella sua Arca del Gusto per tenere viva la tradizione legata alla sua raccolta e al suo utilizzo nell’enogastronomia locale. Senza fronzoli è la materia prima del liquore che si ricava dai semi in infusione. Oltre al liquore si può assaggiare nei taralli all’anice locali di cui ne ho scritto ampiamente in questo blog, attenzione in Sila per i taralli si usa solo questo tipo di anice .In cucina poi utilizzato per preparare gustosi dolci, croccanti biscotti o stuzzicanti taralli da inzuppare nel latte o accompagnare con il vino, l’anice nero dona una nota aromatica unica ad ogni ricetta. Rappresenta, inoltre, un’ottima materia prima dalla quale ottenere liquori dalle spiccate note gustative ed olfattive. Per presentarvi bene questo magnifico prodotto ho deciso di abbinarlo ad uno dei tanti “viscotta” locali dei taralli da tuffare nel latte a colazione e che si conservano a lungo perché morbidi e semplici.
Ecco la mia ricetta. Ingredenti per circa 20 taralli • 500 g di farina 0 • 500 g di farina 00 • 3 uova • 125 g di zucchero • 125 g di olio extravergine di oliva • 200 g di pasta madre (lievito madre solido idro 50%) o 5 g di lievito secco naturale o lievito di birra secco • 1 cucchiaio di semi di anice nero • 1 cucchiaino di sale • 250-300 ml di acqua • 1 uovo sbattuto per spennellare Iniziate a sciogliere il lievito in poca acqua e poi mescolatelo a farina uova, zucchero e sale ed impastate bene. Si aggiunge acqua a filo quanto ne chiama la pasta, l’impasto deve essere sodo ma non duro a questo punto mettete i semi di anice nero ed incorporateli bene. Lasciatelo riposare, in una ciotola capiente coperta da pellicola, per un paio d’ore al caldo (se utilizzate il lievito madre ci vorrà più tempo) aspettate sempre e comunque il raddoppio. Una volta lievitato, rovestate su una spianatoia e iniziare a formare i taralli della grandezza e grossezza di vostra scelta. Fateli con un foro bello ampio se non volete che in seconda lievitazione e in cottura il foro si richiuda. Poneteli sulla spaianatoia coperti da un canovaccio e fateli lievitare sempre fino al raddoppio. Finita la lievitazione si mettono in forno spennellati di uovo a 180° per circa mezz’ora, fino a quando sono ben coloriti.Poneteli a raffreddare su una gratella. Si conservano per giorni, quindi conservateli in un sacchetto in un luogo fresco e asciutto. I vostri taralli dolci saranno ottimi!
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