Il “mustazzoli” di Spezzano Albanese (CS)



di Maria Lombardo
Attenzione cari lettori a non confonderlo col superlativo prodotto che vediamo in vendita nelle fiere e prodotto a Soriano, questo che vi sto presentando è altro prodotto. Ovviamente e ribadisco questo prodotto merita quanto quello. Dolci rituali tipici della tradizione gastronomica calabrese a base di farina, miele e mosto di vino modellati a mano dagli artigiani locali. Qui parleremo del mostacciolo come dolce tipico e tradizionale Arbereshe . Le forme qui sono i clienti a conferirli a seconda del rito che devono festeggiare. Ne escono fuori dei piccoli capolavori, vanto del “mastazzolaro” e si celebrano così riti molto antichi tenuti in vita a Spazzano Albanese. Questo magnifico prodotto era in principio preparato per i matrimoni ed un di più oltre la classica torta. Si faceva per portare avanti la tradizione. La presenza “du mastazzolu” sulla tavola nuziale accompagnava la gara della “rottura” . Gli sposi avevano il proprio gruppo le donne con la sposa e gli uomini con lo sposo. Serve davvero forza per rompere questo dolce! Però devo dire che di solito con qualche espediente il dolce si spezza dalla parte della sposa. Il premio finale consiste nell’avere il pieno dominio nella casa coniugale, tutto, ovviamente, in maniera scherzosa. Durante l’indagine su questo rito mi dicono che in passato il “mastrazzolo” si rompeva il giorno dopo le nozze, un modo per prolungare la festa. Il mostacciolo matrimoniale ha delle forme e disegni precisi che, naturalmente, lo rappresentano. Per i matrimoni si usano le colombe, i cuori, l’uva le cornucopie per esempio per la prosperità. Oggi, questa usanza si è molto più diffusa anche nei paesi limitrofi e per qualsiasi altro lieto evento. Le dimensioni, una volta molto più ridotte e con decorazioni più semplici e leggere, ora sono molto più grandi e con decorazioni più ricche e varie. Ne siamo tutti felici che il rito si sia rinnovato ed espanso a macchia d’olio. Anche quest’arte indica fantasia ed originalità. Ho pensato però a voi lettori all’estero sempre copiosi ed attenti sulla nostra regione e vi riporto una ricetta in modo da riproporlo ai vostri cari.
Attenzione cominciamo: miele e farina vanno mescolati insieme,  un chilo di miele ed un chilo e mezzo di farina. Se l’impasto richiama ancora farina aggiungetene poi posizionate 3 tuorli e la cannella. Si deve ottenere una pasta omogenea e liscia, ora create la forma che più desiderate e adagiatela in una teglia da infornare a 180 gradi per un’ora. Il dolce dovrà essere ambrato e molto duro però se lasciato a riposo un po’ di giorni si ammorbidisce. Ora va decorato con una glassa particolare albume e un chilo di zucchero. L’albume va montato a neve e unite lo zucchero e se volete ammorbidire il composto unite qualche goccia di limone. Usate la fantasia con i confetti argentati e bianchi di varie dimensioni. Provate a farlo può sembrare difficile e forse la scultura non sarà un capolavoro ma avrete scoperto un po’ della cultura albanese di Calabria.

Commenti

  1. Ho avuto modo di mangiare questo dolce e lo trovo squisito. Adoro le nostre tradizioni italiane e non conoscevo questo .

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