L’ hydrìa del Cerzeto e il Museo Archeologico Lamentino

– di Maria Lombardo-
Per poter ammirare l’Hydria di Cerzeto bisogna recarsi al Museo Archeologico Lametino che è ubicato all’interno del complesso monumentale San Domenico. Qui sono custoditi moltissimi reperti rinvenuti nel Lametino dal periodo paleolitico al tardo medioevo che permettono di poter ricostruire la storia del territorio. Il Museo è composto da tre sezioni: la prima dedicata alla preistoria, nella quale è custodito un elevato numero di strumenti paleolitici utilizzati dai primi cacciatori della storia, ritrovati nei pressi del Castello di Maida. Nella seconda sezione, dedicata all’età classica, l’elemento di spicco è l’Hydria di Cerzeto, un grande vaso a figure rosse rappresentanti una scena di gineceo. La sezione medievale preserva gli oggetti e i reperti ritrovati grazie agli scavi effettuati negli anni novanta nella zona del Castello di Nicastro. Un vero tuffo nella storia che si può compiere con guide esperte e un gran numero di cartelloni ben descritti. Dopo questi brevi cenni turistici vi introduco questo “pezzo forte” la meravigliosa hydria! E’ stata rinvenuta da un contadino nel 1955 in una campagna di Cerzeto una contrada dell’attuale Sant’Eufemia Vetere, e successivamente consegnata alla Soprintendenza che la conserva nel Museo Nazionale di Reggio Calabria. Un rinvenimento databile tra il 380 ed il 370 a.C. di probabile produzione campana, apparteneva a una ricca famiglia del posto che lo destinò a corredo di sepoltura. Sostiene questo la Sovrintendenza! Sul meraviglioso “vaso” sono rappresentate delle scene di toilette e in modo particolare: due donne recano delle stoffe ed altri monili per completare l’abbigliamento del personaggio femminile seduto su poltrona al centro,probabilmente una signora di Terina. Inoltre avendo la possibilità di ammirare questa meraviglia in loco sappiate in altri tempi avrebbe preso la via del British Museum come con il “Tesoro di S.Eufemia”. Uno dei siti archeologici dove questa meraviglia è stata rinvenuta è il sito archeologico di Terina, nel Comune di Lamezia Terme, che fu fondata da Crotone nel 500 a.C. e distrutta da Annibale alla fine della Seconda Guerra Punica: la città era molto importante per i Crotoniati perché rappresentava il canale di comunicazione con il Mar Tirreno. Attraverso le monete rinvenute col mito di Ligea la bella sirena della città di Terina. Le belle monete raffigurano la fanciulla che riempie l’acqua ad una fonte con testa leonina,queste meraviglie erano celate nei pressi dell’abbazia benedettina perso nel sisma del 1638. L’Abbazia fu poi ricostruita a qualche chilometro di distanza, precisamente sulla collinetta dove sorge il villaggio agricolo di Sant’Eufemia Vetere. Oggi si conserva ancora la chiesa, che presenta sul piazzale antistante due colonne di marmo dell’antica Abbazia.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

E’ tornata in Calabria la passera scopaiola

LIMBADI (VV). MOTTA FILOCASTRO: IL SANTUARIO DELLA SANTA CROCE.