Sapete che in Calabria a Morano Calabro (CS) esiste il Polittico del Vivarini!
Si tratta
del Polittico di Bartolomeo Vivarini (Venezia, 1430 circa – dopo il 1491),
artista appartenente alla omonima e nota famiglia veneziana di pittori e attivo soprattutto a Venezia e nelle piccole
città dell’entroterra veneto. Come testimoniano questo polittico, il Trittico
di Zumpano (Cosenza) o la Vergine con Santi conservata a Bari nella Basilica di
S. Nicola, diverse sue opere raggiunsero il Sud Italia, in un periodo in cui le
committenze nel meridione erano più frequenti di quanto non si immagini. Questo
capolavoro, si trovava in origine collocata presso il complesso monastico di
San Bernardino, in stile tardo gotico, uno dei più significativi esempi di
architettura francescana del ‘400 riscontrabile in Calabria. Proprio ai piedi
di un crocifisso era collocato il Polittico del Vivarini ora rimosso e
collocato nella Collegiata della Maddalena.L’opera fu realizzata nel 1477 dal
Vivarini su personale commissione del feudatario Geronimo Sanseverino oppure,
secondo altra ipotesi, del vescovo Rutilio Zenone, destinata al locale
Monastero di San Bernardino da Siena. Vittima di diversi tentativi di
trafugamento, un accurato restauro ha riportato il polittico al suo primitivo splendore
e dal 1995 è custodito presso la cappella di San Silvestro, nella sagrestia
della Collegiata della Maddalena (XI-XVIII sec.).Concepito in grandi dimensioni
come una ideale e sfarzosa struttura architettonica, ospita diversi personaggi
nelle sezioni di cui è composto: sul pilastrino di sinistra troviamo San
Giovanni Battista, San Nicola di Bari e Santa Caterina d’Alessandria; su quello
simmetrico di destra, San Gerolamo, Sant’Ambrogio e Santa Chiara d’Assisi. Al
centro, nello spazio più ampio, è collocata la Vergine Maria in trono con il
Bambino. Ai suoi due lati compaiono San Francesco d’Assisi (a sinistra) e San
Bernardino da Siena (a destra). In alto, in posizione centrale, è raffigurato
un Cristo morto, fra Sant’Antonio di Padova (a sinistra) e San Ludovico da
Tolosa (a destra). La predella forma una lunga base con il Cristo benedicente e
i dodici apostoli.La scelta iconografica è in chiara relazione con l’ordine dei
Minori Osservanti titolare del monastero fino alla sua soppressione.
Significativa in tal senso la presenza delle figure dei fondatori dell’ordine
francescano (Francesco d’Assisi, Antonio da Padova e Ludovico da Tolosa), oltre
a quella di San Bernardino titolare dell’edificio a cui l’opera fu in origine
destinata. La posizione centrale di Maria, sovrastata dall’immagine del Cristo
morto, allude al ruolo centrale della Vergine che, come Regina Coeli,
intercede presso il Figlio: una scelta in linea con uno dei temi centrali della
predicazione di san Bernardino.Opera matura del Vivarini, fra le più
significative della sua arte, questo polittico è l’unica testimonianza
dell’artista veneto in Calabria insieme con il trittico del 1480 custodito
presso la chiesa di San Giorgio a Zumpano (Cosenza). L’opera, confrontata con
quelle precedenti dello stesso autore, risente dell’influsso della pittura di
Giovanni Bellini nonché – come si può notare nei delicati dettagli del
panneggio della Vergine, nella sua postura in trono e nell’equilibrio dei
volumi – del siciliano Antonello da Messina. Visitatelo!

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