Bruzzano Zeffirio (RC): la Rocca Armenia ed il suo castello.

di Maria Lombardo-
Bruzzano polis magno greca sicuramente che vide la sua popolazione crescere a dismisura tanto da non poter sfamare la mole di cittadini, si dovettero dividere in due tronconi alcuni rimasero a Bruzzano ed altri si spostarono sul litorale a “Locri Zefiria” da collocarsi nell’odierna contrada “Palazzi” in agro di Bianco e, successivamente, “Locri Epizefiri”. Il nome odierno deriva dal promontorio Bruzio e dal vento Zefiro. .A proposito del nome, dice Vito Teti: “C’è un insieme di paesi (abbastanza significativo) che non prende in considerazione la posizione o la collocazione geografica, o la possibile area di provenienza, ma l’origine storica, leggendaria o mitica, il mito dell’origine, un antico toponimo diffuso nel paese o nelle sue vicinanze. Il riferimento è quasi sempre all’antichità classica. […] Bruzzano diventa, nel 1863, Bruzzano Zeffirio . La delibera consiliare del 1 ottobre 1862, di cui si occupa Mosino, motiva così la scelta: «… Essendo Bruzzano un paese antichissimo la di cui fondazione ebbe origine dalle colonie greche dei Bruzzii ed Enotri e che il suo capo, punto distinto nelle Carte Geografiche (Capo Bruzzano) che gli antichi latini appellavano Zephirium, così io credo che Bruzzano per distintivo si dovesse sopraggiungere la sopra denominazione Zeffirio…». Un posto ammantato di mito! Luogo ricco di acque ad esempio le piccole terme di San Phantino e l’acqua Munda che, rinomata per le sue proprietà organolettiche, sgorga ai piedi della frazione Motticella. Vale la pena visitare questo borgo! Come aquila che spicca il volo adagiato sulla “cima” di Rocca Armenia vi è il Castello a Bruzzano Vecchia. Anzi i ruderi maestosi di questo castello, fu edificato tra la fine del X e gli inizi dell’XI secolo e nel 925 divenne quartier generale dei Saraceni. Poi fu Giovanni De Brayda dal 1270 al 1305, di proprietà del Marchese di Busca dal 1305 al 1328, dei Marchesi Ruffo dal 1328 al 1456, dei Marullo dal 1456 al 1550, dei Danotto dal 1550 al 1563, degli Aragona de Ajerbe dal 1563 al 1597, degli Stayti nel 1597 e dei Carafa di Roccella fino al 1806. Un vero cambio di potere e scettro per un monumento così importante! Il castello venne danneggiato sia nel sisma del 1783 e poi nel 1905 e 1908 divenne un rudere . In precedenza però ricevette numerosi rifacimenti che partirono dal medioevo fino all’800, un castello che comunque edificato su una roccia di arenaria dominava il territorio. Tale rupe fortificata presenta quindi un dislivello di circa 25 metri rispetto ai ruderi dell’abitato di Bruzzano Vecchia ai piedi della stessa rupe. Tra i rovi c’è il castello come spiegato ma anche l’Arco di Trionfo dei Carafa con molti affreschi ed una grotta ai piedi del castello. Un posto che merita! Edward Lear nel suo diario annota in data 6 agosto 1847::”molti incantevoli panorami si aprono attorno a Bruzzano sbirciando il mare tra i pergolati: i promontori con la scintillante Brancaleone a sud, e le colline azzurre verso nord. Dopo aver disegnato, ci siamo fermati, malgrado fosse ancora presto, alla porta di una cantina, dove trovammo il migliore vino calabrese che avessimo mai assaggiato fino ad ora. Bene per noi che l’abbiamo trovatosoltanto dopo”. Non vi resta ora che inseguire lo scopo di questo mio articolo visitare Bruzzano Zefirio.

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