Il santuario della Madonna della Quercia a Conflenti (CZ)

di Maria Lombardo
Il santuario della Madonna della Quercia che sorge nei pressi del piccolo centro montano di Conflenti é il più importante della diocesi di Lamezia-Nicastro e ancora oggi uno dei più visitati della Calabria. Tutto ebbe inizio il 7 giugno 1578 la Vergine apparve su una Quercia nelle terre di Conflenti, oggi per ricordare quel prodigioso evento sorge una chiesa ed una Croce alta 15 metri. Maria appare a Lorenzo Folino, un giovane pastore del luogo. Indicandogli sull’opposta collina, a circa un miglio di distanza, un’altra quercia, la sola tra le tante altre piante della località Visora, la Madonna lo invita a recarsi dal sindaco e dal Parroco per riferire che Dio voleva costruita proprio in quel luogo una Chiesa. Il giovane si reca di corsa dal Sindaco tal Antonio Paladino e dal prete Gianpietro Vescio che lo prendono per folle. Anche la gente del paese lo deride. Lorenzo passa così, in un momento, dalla gioia più grande alla disperazione più profonda, dal Cielo alla terra. Non gli resta che tornare, avvilito, al suo gregge, dove piange amaramente per tutto il resto della giornata, consapevole del fatto di non aver potuto soddisfare la richiesta della Divina Madre. Ecco che poco dopo la Vergine appare a Vermiglia Mercuri donna devota e anziana che ripete la conflentistoria del pastorello. Anche lei finisce nello scherno! A Delicia Mastroianni invece appaiono San Giovanni, San Andrea, San Nicola. San Giovanni Battista le si avvicina ed indicandole la vicina Quercia le predice che fra non molto in quel luogo si dovrà costruire una chiesa in onore della Madre di Dio, indicandole anche il suo perimetro. La donna agisce con senno e confida il tutto in confessione. Ma questi, per il momento, non intende prendere alcuna decisione in merito; certamente anche preoccupato dal fatto che una decisione di tal genere era da prendere assolutamente con le molle dal momento che in quel periodo anche in Calabria stava imperversando una terribile epidemia di peste che stava facendo strage. La Vergine per smuovere le acque compie un primo miracolo un povero storpio viene attirato da una forte luce alla Visora, non era fuoco era una luce che avvolgeva una Signora accompagnata da angeli. Il povero Giovanni, certamente sbigottito e forse anche atterrito da tanto straordinario evento, se ne torna in fretta e furia verso casa, e soltanto quando sta per giungervi si accorge di essere perfettamente guarito al piede e all’occhio. Getta a terra il fucile e torna immediatamente di corsa ai piedi della Quercia a ringraziare la Celeste Signora. Poi ritorna a casa e racconta a congiunti ed amici dell’apparizione avuta e della duplice grazia. La notizia soprattutto del miracolo si sparge in pochi minuti in tutta Conflenti, e tutti i suoi compaesani si recano a Visora ai piedi della Quercia e qui vegliano tutta la notte, godendo anche loro di una visione lievemente diversa da quella di Giovanni Calabria, ma comunque unica e di matrice sicuramente divina. La notizia giunge a Martirano ed il Vescovo assicura una Chiesa, ma si prende tempo! La Vergine riappare a molta altra gente tra cui un prete raccomanda di “insistere” presso il Vescovo per la costruzione della chiesa. Don Prospero naturalmente non se lo fa ripetere due volte, e si reca immediatamente anche lui dal Vescovo, ma questi tergiversa anche con lui. Ma il popolo è impaziente, e manda dal Vescovo una seconda delegazione. A questo punto al Vescovo, parole sue, sembrò “… a prima vista, che il soverchio caldo de’ Conflenti Sottani e la di loro manifesta intolleranza fosse appunto l’argomento più chiaro di una forte illusione e che vaneggiando sotto di un arido tronco di annosa quercia, accesa fantasia li muovesse a spargere i tanti prodigi che ogni di si divulgavano”. Pertanto “perché la memoria finanche si estinguesse del popolare inganno, ne impone perpetuo silenzio” e dispone che nessuno può “più oltre porgere voti e adorazioni appiè della Quercia di Visora”. Il Vescovo a questo punto fa intervenire la forza pubblica, ma neanche questa riesce ad impedire ai fedeli ed ai pellegrini l’accesso alla zona della Quercia. I fedeli disobbedirono! Il Vescovo cominciò a capacitarsi di tutte le grazie che vedeva ed autorizzò l’affissione sul tronco della Quercia di un Crocefisso e, poco più sotto, di un’immagine della Madonna. Che fosse chiaro che oggetto di culto non poteva essere una pianta, ma il simbolo fondamentale della religione cattolica (la Croce) e le rappresentazioni dei Santi (l’immagine di Maria SS.). A pochi giorni la Madonna decide di apparire a Giovanni Paladino. Subito dopo sopraggiunge il compaesano Giantommaso Mindarello, assieme ad altri due giovani del paese, ed anche loro assistono alla stessa Apparizione. E’ un susseguirsi di incontri divini e grazie concesse. Raccontò di aver visto sulla Quercia un enorme Crocifisso vivente, luminosissimo, che poi, lentamente, era risalito in cielo. Toccò anche al Sindaco ed al curato una “visita” divina e nei pressi della Visora il 25 luglio, vedono anch’essi la Madonna ai piedi della Quercia, che si rivolge proprio a loro, e li rassicura sul fatto che la peste non soltanto non sarebbe arrivata a Conflenti Sottani, come temevano, ma che da quel momento il terribile morbo avrebbe abbandonato anche Conflenti Soprani. Poi raccomanda ai due notabili di avere particolare cura di quel luogo a lei caro e scompare. Il Sindaco avverte anche che il terribile morbo è stato definitivamente sconfitto dalla Madre Celeste e dispone che vengano tolti immediatamente tutti gli sbarramenti posti tra i due borghi. Ecco che di nuovo una delegazione va a chiedere una Chiesa alla Visora ma nessuna buona notizia. Nel frattempo la Madonna compie altri miracoli. Venivano ormai a Lei, presso la Quercia, da ogni parte della regione, soprattutto muti, ciechi, storpi, gobbi, affetti da tumore, indemoniati… E pensate: bastava che si mettessero in umile preghiera ai piedi della Quercia e ne abbracciassero poi il tronco per venire immediatamente sanati dai loro mali. Era chiaro che a Visora c’era davvero la presenza divina ed autorizza la costruzione di un baraccone con dentro un altare sul quale collocare Crocefisso e immagine della Madonna, e qui avvenisse il libero culto e l’adorazione. Il 25 marzo 1579, mercoledì, la 10^ ed ultima Apparizione della Madonna di cui si fa menzione nel processo canonico. Si decide poi di fare messa alla Visora per la festa del paese di Conflenti e quel giorno accadono altre 40 guarigioni. Considerato che proprio come aveva detto la Madonna la peste era stata definitivamente sconfitta, e non se ne trovava traccia ormai in tutta la Calabria, ad un anno esatto dalla prima Apparizione della Madonna, Mons. Mariano Perbenedetto ritiene maturi i tempi per uscire dalla provvisorietà del “Baraccone” e adottare una decisione definitiva per i fatti di Visora. Promuove quindi la formazione del processo canonico, dando l’incarico per la ricerca e la trascrizione dei fatti e dei prodigi operati dalla Madonna a Visora, al notaio diocesano Nicolangelo Baratta. La faticosa indagine inizia a giugno del 1579 e si conclude nel febbraio del 1580, dopo circa nove mesi, con favorevoli valutazioni nel corso della riunione conflenti-00capitolare. Solo con questo ultimo evento i conflentesi ebbero la loro chiesa alla Visora. Tre soli giorni più tardi avviene la posa della prima pietra, e dopo solo sette mesi di ininterrotto lavoro, con la collaborazione di tutti i conflentesi e di numerosi pellegrini, la chiesa viene ultimata. Il 6 ottobre 1580 viene benedetta da don Gianpietro Vescio che vi celebra la prima messa e solo pochi giorni dopo il Vescovo provvede ad emettere la relativa bolla di fondazione. Nel luglio ’81 urge un quadro per la Madonna, l’incarico va Muzio Roblani da Messina viene incarico dai conflentesi di preparare un quadro della Madonna. Ma il quadro da lui preparato quel giorno non soddisfa i conflentesi, e, data l’ora tarda, rimandano al giorno successivo ogni decisione per ottenerne uno che fosse il più fedele possibile alle molte descrizioni fatte. La mattina dopo, 9 luglio 1581, mentre il predetto pittore stava entrando in chiesa assieme ai cappellani ed a coloro che avrebbero dovuto fornirgli le necessarie indicazioni, viene trovato l’attuale Quadro divino che ancora oggi si può ammirare nell’apposita nicchia sopra l’Altare Maggiore, dipinto da mani angeliche. Nel corso dei secoli il Santuario di Conflenti visse altri miracoli è questo il momento giusto per far conoscere questo gioiello al mondo!

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