La Cattedrale di Nicotera (VV): gioiello Normanno
di Maria Lombardo
La Chiesa Cattedrale narra la storia locale Nicoterese che sorgesse sui ruderi di un tempio Greco dedicato a Pallade e posizionato ai piedi dell’odierna Nicotera. Le prime notizie storiche sono dettate da G. Fiore, le prime memorie di questa Cattedrale infatti risalgono al 596, quando il Papa dette incarico a Procolo, primo vescovo della Chiesa Nicoterese, di rappresentarlo e, insieme ad altri vescovi, comporre la controversia insorta tra Bonifacio, Vescovo di Reggio ed il clero della città stessa. Dopo tale nozione storica la cronaca tace non sono giunti a noi dati, finché nell’anno 787, figura vescovo Sergio , che interviene al VII Concilio Ecumenico. Intorno alle mura accaddero fatti molto singolari Cesareo uno dei primi vescovi venne martorizzato verso l’ 884 per non aver rinnegato il suo credo. Ad ogni scorribanda turchesca la meta preferita era questa Chiesa fin quando l’arrivo dei Normanni mise in ordine molte situazioni. E’ chiaro che la fondazione di Nicotera nel 1065 coincise con la costruzione del maniero che non è quello che oggi campeggia sul borgo e della Cattedrale dedicata alla Madonna di Romania dalla documentazione si ricava che essa era ad aula senza transetto . Vi fu tuttavia un periodo che intercorreva l’età Angioina ed Aragonese che il tempio venne declassato a chiesa ed aggregata a Mileto e poi a Reggio. Un declassamento che durò 90 anni e fu bloccato da Enrico Sanseverino Bonifacio IX, con bolla del 16 agosto 1392 concesse la reintegrazione della sede vescovile. A cavallo tra il 1582 ed 1618 Ottaviano Capece compie opere sulla Cattedrale, viene restaurata ampliata ed abbellita. Il Tempio venne riconsacrato nell’anno 1592 e dedicato, come gran parte delle cattedrali calabresi, alla Vergine Assunta in Cielo. Questi ideò una chiesa composta da tribuna e presbiterio, quindi solo una navata, al suo interno il Crocifisso ligneo a tutto tondo, scolpito nel 1590 su incarico del vescovo, da Angelo Laudano di Napoli. Purtroppo mancavano alcune suppellettili necessarie l’altare ed il coro furono commissionate a Barillari da Serra, oggi consacrata alla Madonna delle Grazie. Enormi incendi colpirono sempre l’Episcopio restaurata dai fedeli e con l’obolo del Vaticano. Il 20 Giugno del 1638 Nicotera subì l’incursione dei Turchi che entrati in Chiesa per saccheggiare, esplosero contro il Crocifisso sette colpi di moschetto, oggi ancora visibili, rubarono tutti gli oggetti sacri e bruciarono gli archivi.Non passò neanche un cinquantennio ed un’altra catastrofe si abbatté sulla Cattedrale, il terremoto del 1783. Per la gravità dei danni riportarti, l’edificio venne ricostruito a carico dello Stato, su progetto dell’I ng. Sintes, allievo del Vanvitelli, che nella progettazione fu vincolato all’obbligo di rispettare le dimensioni originarie. Ex novo invece fu costruito l’alzato grazie alla convenzione stipulata il 1786 con i maestri fabbricatori Solano e Russo. L’interno fu modificato e l’ aula unica ripartita in tre navate, con soffitto a volte, e terminante con una grande abside cui è addossato l’altare maggiore in marmi policromi (1764). Nella cona è il gruppo dell’Assunta, opera dei f.lli Scrivo (1867). La Cattedrale del Sintes era sostanzialmente quella che si può ammirare oggi, attesi i lavori condotti tra ‘800 e ‘900 quali la cupola affrescata nel 1891 da Domenico Russo, ed altri di consolidamento e restauro . Da sottolineare che il Castello e la Cattedrale di Nicotera sono le uniche opere del Sintes presenti in Calabria, le uniche sopravvissute ai numerosi terremoti. Si consiglia, quindi, vivamente di visitarle.

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