La particola insanguinata di Maròpati
di Maria Lombardo
Un
fenomeno analogo di minore portata, si verificò nel 1974 ad una
ventina di chilometri da Taurianova.
Chi volesse attingere
testimonianze in merito può recarsi nella Chiesa parrocchiale di S.
Giorgio Martire in Maròpati,
un piccolo Comune di circa 1500 abitanti della provincia di Reggio
Calabria. In tale chiesa, la mattina del 3 novembre di 26 anni or
sono, furono celebrate quattro SS. Messe, l'ultima delle quali a
mezzogiorno da mons. Saverio Ferina di Monreale (PA) per i suoi 50
pellegrini giunti da Maletto (Catania).
Il motivo di tanto
interesse era il quadro raffigurante la "Madonna
del Rosario" in
casa Cordiano a Maròpati, che il 3 gennaio 1971 cominciò a versare
lacrime di sangue.
Verso le 13,30 la signorina Concettina
Tracuzzi di 23 anni del luogo, per incarico della sorella del
parroco, si era recata in Chiesa per porre sull'altare due vasi di
fiori. Si attendeva per il pomeriggio l'arrivo di altri pellegrini
provenienti da Milano.
Nel sistemare i vasi la signorina
aveva notato sulla mensa dell'altare, a breve distanza dalle ampolle,
una particola sporca. Nel dubbio che fosse consacrata, tornò in
canonica a riferirlo all'Arciprete, don Eugenio Anile. Questi andò
per accertarsi del fatto e, con sorpresa, vide nell'Ostia 23 strisce
di sangue fresco.
Sentì l'obbligo, quindi, di avvertire per
telefono don Ferina che aveva celebrato l'ultima S. Messa e a
quell'ora si trovava a Rosarno per il pranzo coi pellegrini.
Apprese
così che l'Ostia non era consacrata.
Poco dopo, l'Arciprete
la chiuse in una teca ed andò dal mons. per farla vedere.
Don
Ferina volle fotografare la particola insanguinata che anche i
pellegrini poterono osservare. Lo stesso fecero i milanesi giunti nel
pomeriggio a Maròpati.
L'8 dicembre 1974 si volle mettere
sulla mensa dell'altare l'urna di vetro con la particola. E qui si
verificò un nuovo prodigio.
Durante la Messa delle ore 10
più di cento pellegrini ed il celebrante, come per il fenomeno
di levitazione,
non sentirono il peso del proprio corpo. Da allora al parroco di
Maròpati cominciarono a pervenire numerose lettere, con le quali
s'informava di segni eccezionali che i fedeli ottenevano per mezzo
dell'Ostia.
Il 14 agosto 1980, per ordine superiore, la
particola venne consumata da due sacerdoti e due donne alla stessa
ora in cui fu trovata.
Commenti
Posta un commento
Dimmi cosa ne pensi!