FUNGHI SOTT'OLIO : il porcino delle Serre Calabresi.

di Maria Lombardo


Questa è una tipica ricetta che non può mancare nelle dispense delle massaie calabresi. Amatissima e usatissima in cucina, mai restare senza! Infatti si possono gustare come antipasti, contorni e per arricchire piatti caldi. Ma sopra ogni cosa si mangiano quando non si ha tempo di cucinare. Il segreto di ogni massaia che con queste conserve ha sempre qualcosa di sfizioso da offrire. Carta e penna ed appuntatevi ingredienti e preparazione, queste mie ricettine tipiche ed estremamente locali sono apprezzatissime dai nostri emigrati. Ingredienti 1 Kg di Funghi freschi porcini delle Serre, anche misti ma di certa e assicurata commestibilità 750 ml di Acqua 250 ml di Aceto bianco 1 cucchiaino raso di Sale + q.b. 2 foglie di Alloro o Salvia, fresche o secche Qualche spicchio di Aglio Peperoncino piccante fresco q.b. 1 cucchiaio raso di Pepe Origano q.b. Olio Extra Vergine di Oliva q.b. Procedimento ed occhio alle mie indicazione sono i consigli “d'antichi”. Pulire con uno strofinaccio umido i porcini non lavateli rischiano il deterioramento, con un coltellino togliere le parti sporche di terriccio. Tagliarli a pezzetti non troppo grandi e fettine, nel frattempo mettere su fuoco una pentola capiente con all’interno l’Acqua, l’Aceto bianco, le foglie di Alloro (o Salvia) e il Sale. L'acqua preparata in questo modo deve bollire e poi mettere i funghi scolarli al primo bollore. Mettere subito i Funghi ad asciugare su di un canovaccio in cotone per molte ore, affinché perdano l’umidità. In una grande ciotola capiente condire i Funghi sottolio con spicchi di Aglio in pezzetti grossi, una spolverata di Origano fresco, Sale se necessario, Peperoncino fresco piccante e Olio Extra vergine di Oliva. Sistemare in barattoli di vetro sterilizzati, con tutti gli aromi precedentemente aggiunti e coprire interamente di Olio Extra Vergine di Oliva, conservando in dispensa o in un luogo buio e asciutto. Lasciar riposare I Funghi sottolio per circa un mese, in modo che si prendano bene il sapore e consumare entro 3-4 mesi. Godetevi a tavola l'autunno calabrese.


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