Il 13 aprile 1562 gli Ugonotti forzano la tomba del Santo Calabrese Francesco da Paola.



di Maria Lombardo



Quando gli Ugonotti “ aprirono” la tomba del Santo Calabrese trovarono le spoglie mortali del famoso taumaturgo intatte ed incorrotte e gli diedero fuoco senza ritegno. A causa di quell’incendio rimasero poche reliquie che vennero conservate nei conventi che il mocaco fondò. A Paola (CS) la cittadina natale di Francesco è possibile pregare di fronte a molte reliquie del Santo! Con il “Quod Sanctorum Patronatus",  Pio XII lo proclama "Celeste Patrono dei Marittimi d'Italia". Nel breve si dice che viene proclamato Confessore, speciale Patrono Celeste presso Dio delle associazioni proposte alla cura della gente di mare, delle società di navigazione e di tutti i marittimi della Nazione Italiana. Ma torniamo a quella profanazione si salvò un alluce mummificato che finì nelle “mani” di Caterina De’ Medici regina di Francia ed  a sua volta cugina cugina di Donna Fulvia Gattinara consorte di Marcello Pignone, marchese di Oriolo che ne fece dono a Fra Dionisio Colomba, anch’egli di Oriolo e conosciuto proprio in Francia. Ecco perché  la falange è custodita ad Oriolo nella chiesa matrice!

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