Sapevate che durante l’epidemia di colera a Verbicaro( CS) il governo Borbonico identificò come untori i liberali?



di Maria Lombardo




 Verbicaro come ho spiegato in altri articoli è un borgo del cosentino non rimase immune a nessuna ondata di colera. Nel 1855 morirono 408 persone dal 16 ottobre al 31 dicembre su una popolazione di circa 4.000 abitanti. I morti registrati a Verbicaro nel 1855, nel Liber mortuorum della Chiesa, furono in totale 644. In media quasi 2 morti al giorno nell’arco dell’intero anno; mentre nei 76 terribili giorni del periodo acuto dell’imperversare del morbo i morti furono oltre 5 al giorno. La gendarmeria arresta e la magistratura condanna. Era iniziata una rivolta il popolo inferocito arrivò a linciare il Sindaco, storicamente il 1855 è un anno caldo.
In quel periodo storico Verbicaro è nel Regno delle Due Sicilie e l’Italia e la Calabria in particolare è scossa da ricorrenti moti risorgimentali che concluderanno nel 1860 con la spedizione dei Mille e l’Unità d’Italia.
Il colera è, a quell’epoca, una malattia sconosciuta dal punto di vista scientifico  e semina morte e terrore nelle popolazioni di tutto il mondo e in Italia e in Europa come a Verbicaro le popolazioni inermi di fronte al  dilagare del morbo pensano che questo sia originato dallo “spargimento di polveri venefiche” – ‘a puriviredda – da parte delle autorità. Il periodo storico rivoluzionario nel sud Italia, in Calabria e a Verbicaro genera il sospetto che diffondere il colera siano i patrioti risorgimentali che per questa via cercano di sobillare le popolazioni contro le autorità costituite. Infatti dalla lettura dei verbali degli interrogatori degli imputati e dei testimoni della rivolta di Verbicaro del 1855 si evince chiaramente che la preoccupazione maggiore delle autorità borboniche è volta ad accertare se dietro la rivolta ci fosse stata una organizzazione: tutti, imputati, testimoni ed autorità locali smentirono questa ipotesi! Ma tra i neomeridionalisti c’è ancora chi scrive questo:”
Fa d'uopo quì ragionare di un rimedio, il quale per le prime venne adoperato nel nostro Ospedale Santa Maria di Loreto a Napoli da cui prese il nome, e che giova nell'invasione del morbo del colera. Per la sua novità e per la prevenzione di taluno, potrebbe di leggieri dar luogo a derisioni, o a timori, così noi severamente descriviamo i fatti”.(Salvatore De Renzi, medico maggiore dell'ospedale Santa Maria di Loreto a Napoli nel 1836)

Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

LIMBADI (VV). MOTTA FILOCASTRO: IL SANTUARIO DELLA SANTA CROCE.

La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico delle comunità d'origine albanese