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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Oggi vi porto a conoscere l'abbazia di Santa Maria del Patìr a Rossano (CS)

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 di Maria Lombardo In Calabria, su un pianoro di una delle numerose propaggini montane della Sila Greca protese sulla fascia costiera fra Rossano e Corigliano, a breve distanza dall’ampia vallata in cui scorre il Crati prima di sfociare nel Mar Jonio, sorge in solitudine mistica la bellissima Abbazia di Santa Maria del Patìr, nota anche come Patìrion. Il complesso fu fondato nel 1095 dal monaco calabrese Bartolomeo di Simeri, grazie al sostegno di alcuni patrizi normanni, e venne dedicato a Santa Maria Nuova Odigitria. Nel 1105 il Pontefice Pasquale II concesse all’abbazia il diritto di immunità dalla giurisdizione vescovile e sotto i Normanni divenne uno dei più ricchi e importanti monasteri del Sud. Esso ebbe inoltre un ruolo di primo piano nella conservazione di testi dell’antichità grazie ad una ricca biblioteca e ad uno scriptorium dove monaci amanuensi si occupavano della trascrizione di antichi codici. Per il complesso purtroppo, a partire dal XIV sec., iniziò un lungo peri...

Liquore artigianale di castagne

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 di Maria Lombardo 500 g di castagne, 300 g di zucchero, 1 litro di alcol Preparazione Fai bollire le castagne fino a quando non saranno morbide. Scolale ed elimina la buccia, poi tagliale a pezzi. Versa l’alcol in un contenitore capiente, unisci le castagne, sigilla e metti a riposare per almeno 20 giorni. Non appena terminata la fase di macerazione, prepara uno sciroppo sciogliendo lo zucchero in circa mezzo litro d’acqua. Se desideri che il liquore abbia una consistenza più densa, riduci le castagne in crema con un frullatore a immersione. Se invece preferisci un liquore più classico, elimina le castagne terminato il periodo di macerazione. Unisci infine lo sciroppo all’alcol, imbottiglia avendo cura di sigillare bene e metti a riposare per altri 30 giorni. Il liquore di castagne è ottimo servito a temperatura ambiente, ma può essere consumato anche freddo.

Lo Scippa còre, un passatempo adatto a tutti: giochi di carte calabresi

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 di Maria Lombardo Noto anche come Crepa còre, lo Scippa còre è una variante dello Straccia Camicia, un gioco basato per lo più sul caso diffuso un po’ in tutta Italia. Scopo del gioco è quello di vincere tutte le carte sul tavolo, tirando a turno la propria carta in maniera casuale. Asso, due e tre sono le carte vincenti, che costringono il giocatore successivo a giocare una, due o tre carte a seconda di quella appena lanciata. Se non viene messa sul tavolo un’altra carta vincente, il giocatore che ha giocato l’ultima carta vincente farà suo l’intero mazzo di carte sul tavolo. Chi rimane senza carte viene escluso dal gioco, mentre chi riesce a “rubare” tutte le carte degli altri vince.

LA CONCA DEL PATIRION: UN TESORO CALABRESE ESPOSTO A NEW YORK da scoprire

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 di Maria Lombardo Quel piccolo gioiello di arte normanna di matrice bizantina citato in calce noto come "Conca del Patirion", oggi custodito presso il Metropolitan Museum di New York dove è visibile nella Galleria 304 dedicata all’arte dell’Europa medievale. Si tratta di un fonte battesimale in marmo pentelico che era dato per perduto, almeno fino a quando nel 1985 la storica dell’arte Emilia Zinzi, studiosa calabrese docente al Politecnico di Milano e all’Università di Reggio Calabria, non lo ha identificato fra le collezioni del museo americano. Come molti oggetti d’arte antica del nostro patrimonio, collocati in giro per il mondo a causa di un collezionismo privato spesso fautore di razzie di ogni genere, la Conca del Patìrion, dalla chiesa allora appartenente ai Baroni Compagna di Corigliano, è approdata nel grande museo newyorchese nel 1917 a seguito della donazione di John Pierpont Morgan celebre banchiere statunitense di origine ebraica nonché uno degli uomo più ric...

Uno dei riti religiosi più diffusi in Calabria è quello della Vergine del Rosario

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 di Maria Lombardo Questa festa , che si celebra ogni anno la  prima o la seconda domenica di ottobre . La Vergine si differenzia dall' abito azzurro e una corona del rosario tra le mani . Per l’occasione le città e i piccoli paesi che la festeggiano si riempiono di  luci, suoni e colori, in una festa che unisce sacro e profano . Una devozione questa che affonda le radici alla vittoria che i cristiani riportarono sull’Impero Ottomano nel 1571,  la Vergine, infatti, veniva invocata come "regina delle vittorie". Anticamente fu istituita una ricorrenza per celebrare la vittoria, che prendeva il nome di " Festa della Madonna della Vittoria ", dal papa Pio V. Il pontefice volle onorare la battaglia di Lepanto, svoltasi il  7 ottobre del 1571 , nella quale la flotta della Lega Santa, formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa, sconfisse quella dell'Impero Ottomano. Battaglia importante anche per la nostra regione, visto che moltissimi furono...

BOCCHIGLIERO (CS). Sapete che lì proliferava LA PIETRA GAGATE?

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 di Maria Lombardo “Si ritrova in queste campagne la pietra GAGATE di Licia, dove fu ella primieramente ritrovata, la quale l'e' di colore nero leggiera nel peso, e pumicosa, quando si bruccia manda fuori odore di solfo, coll'acqua s'infiamma, e coll'oglio si smorza: di questa pietra si cava oglio, che vole restringere coloro, ch'avendo perso 'l miglior dono, che può havere la donna, desiderano nella prima hora delle nozze non essere conosciute per tali da loro novelli mariti. L'oglio della predetta pietra si cava in questa maniera; Si trita la pietra nel mortaio, si sollima (come fanno li Signori Alchimisti) in quel modo, che si vuole sollimare 'l solfo, le feci, che vanno sotto, si gettano via, si raccogliono le parti sollimate sovra l'orlo del vase, e se per sorte la fortezza del fuoco ha' fatto salire della sostanza della pietra, ritornare di novo a sollimare: doppo si prendono le parti sollimate, e si pongono in luogo di risolutione, e s...

PESTO ALLA CALABRESE È UNA SAPORITA SALSA ADATTA A CONDIRE UN BUON PIATTO DI PASTA O AD ESSERE SPALMATA SU CALDI CROSTONI DI PANE.

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 di Maria Lombardo E’ realizzato con ingredienti regionali di grande qualità e racchiude tutti i sapori e i profumi di una terra selvaggia e generosa. INGREDIENTI:  Peperoni 300 g  Pomodorini 200 g  Cipolle Rosse Di Tropea 100 g  Ricotta Vaccina 100 g  Pecorino Calabrese 100 g  Basilico 10 g  Nduja 30 g  Origano q.b  Olio Extravergine d’oliva PROCEDIMENTO: Versare abbondante olio in una padella capiente. Una volta raggiunta la temperatura aggiungere la cipolla affettata finemente e i peperoni tagliati a strisce. Fate soffriggere a fuoco lento fin quando la cipolla non è appassita e i peperoni ben cotti. Unire i pomodorini tagliati, regolare di sale e continuare la cottura per un’altra decina di minuti. Aggiungere la nduja, il basilico tritato e spegnere la fiamma. Amalgamare e lasciare intiepidire per 5 minuti. Versare la salsa in un recipiente e, con il frullatore ad immersione, ridurre il tutto ad una crema liscia e omogenea...

Il fiasco di vecchia memoria... Vecchi mestieri quando le donne impagliavano i fiaschi

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 di Maria Lombardo Ha continuato a lungo ad essere il naturale contenitore di vino rosso. Per la realizzazione del rivestimento del fiasco era indispensabile il prezioso e duro lavoro svolto dalle fiascaie. Queste donne di tutte le età, per lo più provenienti di campagna e appartenenti a famiglie mezzadrili o di braccianti, collateralmente ai già gravosi impegni agricoli realizzavano, nei rispettivi domicili, il rivestimento esterno dei fiaschi e anche delle damigiane con fibre di erbe palustri essiccate. Il mestiere, poi, era reso ancor più duro dalla necessità di trasportare ogni due o tre giorni i fiaschi impagliati da casa fino alla vetreria, e viceversa, impresa particolarmente dura se a intraprenderla erano donne usurate dalla fatica, dall’umido e dal freddo. Un lavoro affascinante ma duro e poco renumerativo.

Il flauto di “canna”lo strumento musicale dei pastori calabresi

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 di Maria Lombardo Il flauto arcaico detto anche frischettara o zumpettana, era molto comune fino a qualche anno fa nella cultura agropastorale della Calabria. Si costruiva con la corteccia giovane degli alberi e aveva un solo foro. Era ritenuto uno strumento magico e sacro. Ha una melodia varia che deve essere prima “immaginata”, “composta nelle propria testa” e poi riprodotta soffiandoci dentro e variando la pressione del fiato. Già Pitagora aveva studiato questo strumento arrivando alla creazione del monocordo e ottenendo la scala musicale diatonica. Virelli ne offre una versione in plastica e ne fa un uso più contemporaneo.Poi il flauto di canna, strumento più moderno con 5 buchi che è il flauto dolce di oggi. Ma un tempo gli uomini calabresi non si accontentavano di questo solo strumento, avevano esigenze e gusti più complessi, divini quasi perché per loro lo strumento era l’unico mezzo per mettersi in contatto con Dio. Ed ecco allora u masculu e la fimmina ovvero il doppio f...

E' la più vasta del mondo: trentamila colonie di corallo nero a Scilla ( RC)

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 di Maria Lombardo Trentamila colonie adagiate tra i 50 e i 110 metri di profondità sui fondali rocciosi della mitica Scilla: è nel mare di Calabria che si staglia la più grande foresta di corallo nero del mondo. Apre scenari del tutto inediti la scoperta fatta dagli studiosi marini dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra (ex Icram) impegnati in un progetto di monitoraggio della biodiversità marina in Calabria. A documentare la presenza della foresta di corallo nero (che di nero, però, ha solo lo scheletro) più estesa del mondo è stato Rov, un robot sottomarino utilizzato per le analisi e per osservare, filmare e fotografare. Rov, comandato dalla superficie, si è immerso con il suo occhio elettronico nei fondali del Tirreno calabrese per catturare e restituire immagini mozzafiato di specie di coralli, gorgonie, alcionari, pennatulacei e pesci rarissimi, molti dei quali mai osservati nel loro ambiente naturale.Ma in Calabria non è solo il mare di Sci...

Risorgimento e monumenti calabresi: Bagnara Calabra (RC), fontana di Giuseppe Garibaldi.

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 di Maria Lombardo A Bagnara Calabra, una cittadina situata in Calabria, c'è una fontana storica che è nota per essere il luogo dove si fermò Giuseppe Garibaldi durante la sua spedizione dei Mille nel 1860. Questa fontana è conosciuta come la "Fontana di Garibaldi" e si trova poco più sotto la chiesa del Carmine, lungo la Statale 18. Edificata nel 1864 in una posizione panoramica! Secondo la tradizione locale, Garibaldi si fermò qui per abbeverarsi durante la marcia verso Napoli. Questo episodio è diventato un momento storico per la comunità di Bagnara Calabra, tanto che la fontana è stata intitolata a Garibaldi in onore del suo passaggio. La piazza e la fontana rappresentano oggi un punto d'interesse storico e culturale per i visitatori e per gli abitanti della zona. Rivivere il Risorgimento in Calabria si può!

"Polpette di alici alla calabrese".

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 di Maria Lombardo Ingredienti per 4 porzioni: 1 kg di alici fresche, 1 ciuffo di prezzemolo, 250 g di pecorino fresco grattugiato, 4 uova, mollica di pane, sale, pepe, 50 g di farina bianca e abbondante olio d’oliva per friggere. Preparazione: lavate sotto acqua corrente fredda le alici, tagliate le teste ed eliminate le viscere e poi le lische; asciugate i filetti con un canovaccio e fateli saltare in padella per 3 minuti sminuzzandoli con una forchetta. Spegnete il fuoco e unite il formaggio grattugiato, le uova il prezzemolo lavato e tritato, la mollica di pane, l’aglio tritato a pezzettini e un pizzico di pepe, aggiustate di sale e amalgamate bene il tutto. Formate le polpettine, passatele nella farina e tuffatele nella padella dell’olio. Fatele friggere per qualche minuto fino a quando saranno dorate, sgocciolatele con l’aiuto di una schiumarola, passatele su carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso, quindi servitele calde o appena intiepidite, accompagnate con un ...

Sapete che la Lisa dagli occhi blu di Mario Tessuto era calabrese?

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 di Maria Lombardo Ebbene da poco si è appurato che quella ragazza si chiama  Elisa Maria Sposato , nata a Mesoraca il 14/05/1944. Il padre, originario di San Demetrio Corone, faceva l’appuntato dei carabinieri e in quel periodo si trovava a Mesoraca, nel crotonese. La ragazza ha poi frequentato il Liceo a San Demetrio e successivamente si è laureata in Lettere moderne a Messina. La donna però ha svolto la sua vita in quel di San Giovanni in Fiore! Del fatto che la Lisa dagli occhi blu era lei ne ha fatto sempre mistero. Ma quando si è spento l'autore della poesia da cui nacque tutto il professore Mario Guido , di Bisignano,tutto si è riacceso.  Elisa era la compagna della II B del Liceo di San Demetrio Corone. Lo stesso autore in una intervista a ‘Bisignano in rete’ ha avuto modo di dire: «Lisa l'ho rivista quando aveva quasi diciotto anni e non aveva più le trecce, del feeling amichevole che avevamo non era rimasto neanche un brandello di sorriso, era c...

Tropea 9 settembre: si ricorda la festa della Madonna di Romania

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 di Maria Lombardo Il 9 settembre a Tropea (VV) si celebra solennemente la festa della Madonna di Romania. Grande e la devozione dei tropeani e tanti sono i siti che ne ricostruiscono la storia. La leggenda dice che al tempo delle lotte iconoclaste che l’icona, fu trafugata da marinai tropeani ad una imbarcazione proveniente dall’Oriente-bizantino sospinta da una tempesta nel porto di Tropea: per questo venne denominata Madonna della Romania.Riparate le avarie, il capitano cercò di ripartire ma la nave rimaneva ferma in rada. Nella stessa notte il Vescovo della città sognò la Madonna che gli chiedeva di rimanere a Tropea e diventarne la Protettrice. Il sogno si ripeté per varie notti. Alla fine il Vescovo, convocati gli alti funzionari e i cittadini, si recò al porto a prendere il quadro della Madonna. Non appena il quadro fu portato a terra la nave ripartì. Successivamente la Madonna venne ancora in sogno ad un altro vescovo, avvertendolo di un terremoto che avrebbe devastato la...