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Il “Monacello” calabrese: u monacheddru

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 di Maria Lombardo Tra le più conosciute leggende in Calabria, raccontata in tutti i paesi da nord a sud, troviamo sicuramente quella di u Monachìaddhu, conosciuto nelle sue varianti anche come Monachello, o Monachedu. In alcune case, soprattutto in quelle con le travi posizionate a croce, di notte, mentre si è in uno stato di dormiveglia, senza che ve ne rendiate conto, arriva u monachìaddhu.Si tratta di un monaco dispettoso, piccolo ma pesante, che una volta salito addosso alla vittima che ha scelto, la schiaccia con il suo peso e cerca di soffocarla senza che la persona presa di mira riesca ad urlare o solo ad emettere un suono dalla bocca per chiamare aiuto.È così pesante che non si riesce a scrollarselo di dosso nonostante i tentativi, poiché blocca le braccia e le gambe di chiunque voglia tormentare, e così oltre alla voce anche i movimenti degli arti risultano limitati.Cerca di soffocare sul letto la persona alla quale ha deciso di dare fastidio e se ne va soltanto dopo aver...

Sapete che in Calabria a Morano Calabro (CS) esiste il Polittico del Vivarini!

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di Maria Lombardo  Si tratta del Polittico di Bartolomeo Vivarini (Venezia, 1430 circa – dopo il 1491), artista appartenente alla omonima e nota famiglia veneziana di pittori  e attivo soprattutto a Venezia e nelle piccole città dell’entroterra veneto. Come testimoniano questo polittico, il Trittico di Zumpano (Cosenza) o la Vergine con Santi conservata a Bari nella Basilica di S. Nicola, diverse sue opere raggiunsero il Sud Italia, in un periodo in cui le committenze nel meridione erano più frequenti di quanto non si immagini. Questo capolavoro, si trovava in origine collocata presso il complesso monastico di San Bernardino, in stile tardo gotico, uno dei più significativi esempi di architettura francescana del ‘400 riscontrabile in Calabria. Proprio ai piedi di un crocifisso era collocato il Polittico del Vivarini ora rimosso e collocato nella Collegiata della Maddalena.L’opera fu realizzata nel 1477 dal Vivarini su personale commissione del feudatario Geronimo San...

Pani di miscitura calabresi: panini di zucca

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 di Maria Lombardo Ecco una ricetta autunnale originale e sfiziosa che ha come ingrediente la zucca, regina incontrastata  della tavola ottobrina. Oggi voglio farvi gustare questi panini che potrete consumare al posto del comune pane. La zucca non ha dato nessun sapore particolare al pane ma una sofficità incredibile che dura per più giorni. Inoltre l'unione con la farina integrale rende questi panini molto salutari per l'alto contenuto di fibre. Ingredienti Per il lievitino: 200 gr di farina 00, 5 gr di lievito di birra secco,un pizzico di sale, acqua q.b. Per l'impasto principale 400 gr di farina integrale 150 gr di farina 00 50 ml di olio evo 250 gr di purea di zucca  10 gr di sale acqua q. b. 100 gr di olive nere snocciolate e tagliuzzate. Preparazione La sera precedente preparate il lievitino   e lasciatelo lievitare per tutta la notte a temperatura ambiente. Preparate la purea facendo cuocere la zucca in poca acqua salata. Una volta cot...

La rockstar elogia in tv le straordinarie bellezze della Terra d’origine: Steven Tyler e Cotronei (Kr)

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 di Maria Lombardo Fra gli oliveti della  Sila  c’è un piccolo paese dove è partito un sogno: organizzare un gigantesco concerto del loro beniamino, Steven Victor Tallarico, in arte Steven Tyler, leader degli Aerosmith, rockstar internazionale fra i 100 migliori cantanti di tutti i tempi (secondo la rivista Rolling Stone).  Cotronei  lo conosce bene, Steven. Nipote di Giovanni Tallarico, musicista cotronellese emigrato negli States. Anni fa, in una calda estate calabra, la rockstar arrivò a sorpresa in paese per ricercare le sue origini e incontrare i cugini. Il paese di 5.000 anime andò in delirio. Il macellaio conserva gelosamente le foto scattate fra le salsicce, gli altri hanno ancora negli occhi quella volta che si misero a cantare tutti insieme I Don’t Wanna to Miss a Thing. Ma poi, come nelle favole, Steven sparì per tornare a New York. Qualche giorno fa però, sui network Esquire e Virgin, il frontman degli Aerosmith è improvvisamente tornato a celebrare ...

" STIAVUCCU " una tradizione radicata scomparsa col progresso

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 di Maria Lombardo Subito si pensa che sia un tovagliolo per pulirsi la bocca, non è cosi, anche se è possibile farlo. 'U stiavuccu è una tela quadrata della dimensione di circa 60 cm per lato o anche più grande. È una tela bianca fhatta allu Tilaru, di canapa o di lino, su due lati contrapposti vi è la frangia lasciata dall'ordito del telaio tagliato più lungo. Di solito la tela contiene dei ricami o disegni semplici fatti con filati di colore rosso o altro. Le spose lo portavano in dote a una o più dozzine. Servivano a contenere il cibo che veniva consumato in campagna durante il giorno. Serviva anche a contenere 'i partenze e bene apparecchiato veniva consegnato a parenti ed amici, u stiavuccu non veniva lasciato. In effetti veniva usato da contenitore, si metteva il pane, la pasta, il salame ecc. e  veniva chiuso tirando le punte dei lati ed accavallati si faceva il nodo ('a nocca). Chiusi i lati, venivano 2 nocche. Serviva da carta regalo Per portare: 'i part...

Conoscete il caffè Certosino di Serra San Bruno (VV)

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 di Maria Lombardo  La bevanda con un’idea originale: allo Scrivo Lounge Bar di via Matteotti n.46, le porte sono aperte ai coffeelover che vogliono sperimentare una ricetta a base caffè particolare, il Caffè Certosino. Una bevanda preparata per omaggiare non solo l’espresso, ma la terra locale. I visitatori di Serra San Bruno potranno degustare solo qua! Il Caffè Certosino nasce dalla proposta del fotografo Bruno Tripodi, che era solito andare a prendere un caffe ; perche invece non potresti creare il Certosino, vista l’importanza della Certosa di Serra San Bruno?”.”In tazza è comparso il Caffè Certosino, con cioccolato bianco, nocciola, caffè, panna e un tocco di dolcezza a margine: un biscotto alla mandorla tipico della zona.Come prepararlo: 1. Si inizia dal cioccolato bianco*, che si spalma all’interno della tazzina trasparente; 2. Si procede aggiungendo la nocciola; 3. Si versa il caffè; 4. Si conclude il tutto con un ciuffo di panna e mettendo. Infine, sulla su...

VINCENZO FIORAVANTI, SCIENZIATO-UMANISTA DI SARACENA (CS)

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 di Maria Lombardo Don Vincenzo Fioravanti, parroco della Chiesa di Santa Maria del Gamio, fu tra gli anni ‘30 e ’50 del secolo XX, un appassionato cultore di piante medicinali, e tutta la sua conoscenza la metteva a disposizione degli indigenti: per questo motivo era una sorta di medico dei poveri, che curava grazie alle proprietà di alcune note piante presente nel comprensorio del Pollino, tra Castrovillari e Scalea. È questa un’area particolarmente ricca di varietà e specie di piante medicali e di un’antica tradizione, risalente almeno al Medioevo che era stata trasmessa oralmente e senza soluzioni di continuità. Le cure tradizionali a base di piante officinali erano semplici ed efficaci, empiricamente testate da secoli: gli sciroppi (a base di camomilla, chicchi di melograno, rametti di ciliege, barbabietola), il rabarbaro bollito, “l’erba del vento”, la centaura, l’unghia del cavallo,fiori di finocchio, lupini, le cortecce di alcuni alberi, le radici, il rovo, la “picata” (un ...