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Pani di miscitura calabresi: panini di zucca

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 di Maria Lombardo Ecco una ricetta autunnale originale e sfiziosa che ha come ingrediente la zucca, regina incontrastata  della tavola ottobrina. Oggi voglio farvi gustare questi panini che potrete consumare al posto del comune pane. La zucca non ha dato nessun sapore particolare al pane ma una sofficità incredibile che dura per più giorni. Inoltre l'unione con la farina integrale rende questi panini molto salutari per l'alto contenuto di fibre. Ingredienti Per il lievitino: 200 gr di farina 00, 5 gr di lievito di birra secco,un pizzico di sale, acqua q.b. Per l'impasto principale 400 gr di farina integrale 150 gr di farina 00 50 ml di olio evo 250 gr di purea di zucca  10 gr di sale acqua q. b. 100 gr di olive nere snocciolate e tagliuzzate. Preparazione La sera precedente preparate il lievitino   e lasciatelo lievitare per tutta la notte a temperatura ambiente. Preparate la purea facendo cuocere la zucca in poca acqua salata. Una volta cot...

La rockstar elogia in tv le straordinarie bellezze della Terra d’origine: Steven Tyler e Cotronei (Kr)

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 di Maria Lombardo Fra gli oliveti della  Sila  c’è un piccolo paese dove è partito un sogno: organizzare un gigantesco concerto del loro beniamino, Steven Victor Tallarico, in arte Steven Tyler, leader degli Aerosmith, rockstar internazionale fra i 100 migliori cantanti di tutti i tempi (secondo la rivista Rolling Stone).  Cotronei  lo conosce bene, Steven. Nipote di Giovanni Tallarico, musicista cotronellese emigrato negli States. Anni fa, in una calda estate calabra, la rockstar arrivò a sorpresa in paese per ricercare le sue origini e incontrare i cugini. Il paese di 5.000 anime andò in delirio. Il macellaio conserva gelosamente le foto scattate fra le salsicce, gli altri hanno ancora negli occhi quella volta che si misero a cantare tutti insieme I Don’t Wanna to Miss a Thing. Ma poi, come nelle favole, Steven sparì per tornare a New York. Qualche giorno fa però, sui network Esquire e Virgin, il frontman degli Aerosmith è improvvisamente tornato a celebrare ...

" STIAVUCCU " una tradizione radicata scomparsa col progresso

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 di Maria Lombardo Subito si pensa che sia un tovagliolo per pulirsi la bocca, non è cosi, anche se è possibile farlo. 'U stiavuccu è una tela quadrata della dimensione di circa 60 cm per lato o anche più grande. È una tela bianca fhatta allu Tilaru, di canapa o di lino, su due lati contrapposti vi è la frangia lasciata dall'ordito del telaio tagliato più lungo. Di solito la tela contiene dei ricami o disegni semplici fatti con filati di colore rosso o altro. Le spose lo portavano in dote a una o più dozzine. Servivano a contenere il cibo che veniva consumato in campagna durante il giorno. Serviva anche a contenere 'i partenze e bene apparecchiato veniva consegnato a parenti ed amici, u stiavuccu non veniva lasciato. In effetti veniva usato da contenitore, si metteva il pane, la pasta, il salame ecc. e  veniva chiuso tirando le punte dei lati ed accavallati si faceva il nodo ('a nocca). Chiusi i lati, venivano 2 nocche. Serviva da carta regalo Per portare: 'i part...

Conoscete il caffè Certosino di Serra San Bruno (VV)

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 di Maria Lombardo  La bevanda con un’idea originale: allo Scrivo Lounge Bar di via Matteotti n.46, le porte sono aperte ai coffeelover che vogliono sperimentare una ricetta a base caffè particolare, il Caffè Certosino. Una bevanda preparata per omaggiare non solo l’espresso, ma la terra locale. I visitatori di Serra San Bruno potranno degustare solo qua! Il Caffè Certosino nasce dalla proposta del fotografo Bruno Tripodi, che era solito andare a prendere un caffe ; perche invece non potresti creare il Certosino, vista l’importanza della Certosa di Serra San Bruno?”.”In tazza è comparso il Caffè Certosino, con cioccolato bianco, nocciola, caffè, panna e un tocco di dolcezza a margine: un biscotto alla mandorla tipico della zona.Come prepararlo: 1. Si inizia dal cioccolato bianco*, che si spalma all’interno della tazzina trasparente; 2. Si procede aggiungendo la nocciola; 3. Si versa il caffè; 4. Si conclude il tutto con un ciuffo di panna e mettendo. Infine, sulla su...

VINCENZO FIORAVANTI, SCIENZIATO-UMANISTA DI SARACENA (CS)

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 di Maria Lombardo Don Vincenzo Fioravanti, parroco della Chiesa di Santa Maria del Gamio, fu tra gli anni ‘30 e ’50 del secolo XX, un appassionato cultore di piante medicinali, e tutta la sua conoscenza la metteva a disposizione degli indigenti: per questo motivo era una sorta di medico dei poveri, che curava grazie alle proprietà di alcune note piante presente nel comprensorio del Pollino, tra Castrovillari e Scalea. È questa un’area particolarmente ricca di varietà e specie di piante medicali e di un’antica tradizione, risalente almeno al Medioevo che era stata trasmessa oralmente e senza soluzioni di continuità. Le cure tradizionali a base di piante officinali erano semplici ed efficaci, empiricamente testate da secoli: gli sciroppi (a base di camomilla, chicchi di melograno, rametti di ciliege, barbabietola), il rabarbaro bollito, “l’erba del vento”, la centaura, l’unghia del cavallo,fiori di finocchio, lupini, le cortecce di alcuni alberi, le radici, il rovo, la “picata” (un ...

Tradizioni Calabria: festa di San Martino:”zeppole e vino”

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 di Maria Lombardo   La festa di San Martino è il giorno in cui in Calabria (e non solo) arriva il momento di assaggiare il vino novello, prodotto dall’ultima vendemmia. In passato questo giorno era una festa per i nostri nonni che giravano per le cantine degli amici o dei vicini del paese per assaggiare il vino nuovo e festeggiare con i brindisi sul superamento della fase mosto. Per la sera di San Martino e la “degustazione” del vino novello, le donne in casa preparavano pietanze e prelibatezze tipiche della nostra cucina, per mandare giù i bicchierini del vino novello. Alla tavola non potevano mai mancare le zeppole (con acciughe, nduja, bianche, mozzarella e pomodoro, baccalà etc) oppure  un pezzo di pane fatto in casa, appena caldo o conservato, le olive schiacciate, prodotti sott’olio, affettati, sopressata, salame, soliti spizzichi da accompagnare con il vino.

ll Pesto di Pomodori secchi

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 di Maria Lombardo E’ un’ottima crema con ingredienti tipici della cucina calabrese, per condire Pasta fresca fatta in casa, oppure su fette di pane tostato o crostini croccanti. Provatelo e sentirete profumo di Calabria     Ingredienti 50 gr di Basilico fresco (solo le foglie tenere) 150 gr di  Pomodori secchi  non conditi 50 gr di Mandorle spellate 50 gr di Pinoli 100 gr di Olio Extra vergine di Oliva 3 piccoli spicchi di Aglio 100 gr di Pecorino del Monte Poro, stagionato e grattugiato 50 gr di  Vino cotto calabrese , circa ¼ di bicchiere  Sale q.b. Procedimento: Come prima cosa per preparare il Pesto di Pomodori secchi, tostare le Mandorle e i Pinoli in un padellino per qualche minuto, facendo attenzione che non diventino troppo scuri. Spostarli in un Robot e aggiungere l’Aglio, il Sale, le foglie di Basilico e frullare fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere a filo il Vino cotto, l’Olio Extra vergine di Oli...