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MARIA ROSA, MARIO E FRANCESCO: ASSASSINATI DALLA 'NDRANGHETA PERCHÉ SI RIBELLARONO ALLE LEGGI BRUTALI DEL PATRIARCATO

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 di Maria Lombardo La notte del 1 settembre 1977 a Rosarno, in Calabria, tre persone vengono assassinate. Un donna, un uomo e un bambino. Una famiglia sorpresa nel sonno e massacrata a colpi di arma da fuoco e di coltello. Si salverà solo il secondogenito poco più che neonato, trovato al mattino piangente accanto al corpo della madre. Dormivano insieme sull'unico letto di una ca supola d'una sola stanza. Anni d'indagini e diversi processi fecero luce sulle ragioni di quella carneficina. Lui, Mario Conte, bracciante a giornata, "incensurato, non sembrava fosse inserito nel giro delle cosche operanti nella zona". Si sposta a Rosarno per cercare lavoro, si innamora di Maria Rosa e si sposano. Lei invece di cognome fa Bellocco. Cugina di Bellocco Umberto, il capo dei capi direbbe la televisione. I maschi della famiglia le rimproverano una relazione adulterina. A Rosarno può voler dire uno sguardo di troppo o una chiacchiera di paese. Ma l'imposizione del dominio ...

Tropea, Escher sedotto dal suo fascino “sauvage”

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 di Maria Lombardo Quando era selvaggia e contadina la perla del Tirreno sedusse un "forestiere" di genio: l'artista olandese Escher. Tropea d’estate è caput mundi del turismo calabro. La meta più cercata. Te ne accorgi dalla frequenza delle targhe di auto tedesche e straniere. Poi all’improvviso la rupe di tufo spugnoso. Il borgo fitto aggrappato sul mare davanti allo scoglio del monastero dell’Isola, la chiesa della Michelizia, le balconate barocche dei palazzi aristocratici, le vecchie case torreggianti tarlate dal salmastro.Da lontano Tropea sembra ancora la gemma preziosa di un Mediterraneo da favola immortalata nella litografia di Maurits Cornelis Escher.Il grande artista olandese autore della Casa delle scale, l’immagine inquietante che Einstein elesse a simbolo della sua teoria della relatività generale. Escher arrivò qui nel 1931 e davanti al mare del mito scoprì Tropea. Incantato dal panorama dedalico e decadente dedicò a Tropea una magnifica veduta dal vero, ...

La Calabria,la storia terrificante della licantropa di Nicastro

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 di Maria Lombardo La licantropia è un fenomeno che ha terrorizzato per anni la popolazione delle campagne calabresi. Fra tutti i popoli, l’immagine del lupo è sempre stata quella di una bestia feroce e aggressiva. Una persona affetta da licantropia, quindi in grado di trasformarsi in una bestia assetata di sangue, mette i brividi ancora oggi.La figura del lupo feroce è associata al mito del “lupo mannaro”, secondo cui i soggetti colpiti da questa anomalia, vagano di notte ululando e aggredendo in modo feroce chiunque capiti. La luna piena, poi, gioca sempre un ruolo centrale, conducendo l’individuo alla violenza. La luna sferica, così ricca di fascino, attrae, ammalia e trasforma, tirando fuori l’istinto animalesco di ogni persona. L’episodio denominato la “licantropa di Nicastro” fu pubblicato nel 1883 a Londra nella guida turistica: “Cities of Southern Italy and Sicily”. Era il periodo gotico in cui queste storie macabre avevano un fascino enorme sul credo comune e incutevano ti...

Conserve estive di Calabria:fagioli settembrini

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 di Maria Lombardo In questo periodo come da tradizione si preparano scorte per l'inverno dalle marmellate ai pomodori. Quella che mi piace di più sono i fagiolini verdi i cosiddetti ( fagioli settembrini) conservati nei vasetti di vetro con pomodori.Durante l’inverno venivano consumati nei sughi per condire la pasta, oppure come contorno. A voi la preparazione: Pulire e lavare i fagioli, riempire i vasetti di vetro con una parte di pomodori lavati e tagliati a pezzetti, aggiungere basilico fresco e a chi piace un peperoncino. Tutto a crudo senza sale, tappare i vasetti e bollire un’ora coperti di acqua . Buon lavoro!!

Lo sapete che in Calabria si trova il vigneto più alto d’Europa?

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 di Maria Lombardo Sono passati molti anni da quando la famiglia Pedace decise di piantumare un vigneto nella Sila, proprio nei pressi del lago Cecita! Questa scelta azzardata e folle portava con se risatine ironiche, ma “ di chiecchiariti ndi vaci in paradisu”e così fu... In barba davvero a chi diceva che in quella zona la temperatura scende oltre lo zero. La chiamerò da ora enologia estrema! Dicevano persino che non sarebbe venuto un buon vino, ed invece imbottigliano 10mila bottiglie. La famiglia Pedace non ha nessun “peedigre”ma si distreggiano bene con vini internazionali (Chardonnay, Pinot Bianco, Gewurztraminer, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon) sia autoctoni (Magliocco e Gaglioppo). Il loro trionfo avviene con la produzione di un bianco, due rosati e un rosso. Soprattutto il bianco  Chione  e il rosato  Althea  – stesso nome della nipotina appena nata – si sono rivelati una piacevole sorpresa: molto aromatici e fruttati, sono vini dal gusto p...

Pasta contadina alla calabrese

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 di Maria Lombardo Mi piace andare alla riscoperta di quei piatti della nostra tradizione contadina che rischiano di essere dimenticati. Un tesoro sommerso che andrebbe conosciuto e valorizzato per la sua bontà e la sua storia. La ricetta originale calabrese prevede invece un sugo con guanciale, pomodori e peperoni e al posto degli spaghetti una pasta fatta in casa con solo acqua e farina e lavorata  col "ferretto". E "i ricci 'e fimmina" - ricci di donna - si ottengono arrotolando la pasta a spirale attorno ad un ferro da calza che, pensate un pò, un tempo veniva dato in dote alla sposa che, secondo la tradizione, doveva saper fare 15 tipi di pasta 'e casa.  Ingredienti 300 gr di pasta o ferrettu 200 gr di pomodori 3 peperoni rossi carnosi 1 spicchio d'aglio 100 gr di guanciale basilico pecorino calabrese olio evo sale q.b. Preparazione Lavate e tagliate in quattro i pomodori e a spicchi i peperoni. Fateli cuocere in acqua bollente leggermente sala...

IL 19 AGOSTO 1860 AFFONDA A MELITO PORTO SALVO IL PIROSCAFO TORINO

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 di Maria Lombardo  Tra il 18 e il 19 agosto 1860 nelle acque dello Stretto di Messina due piroscafi il Torino e il Franklin, solcavano silenziosi il mare, erano i due piroscafi che dovevano portare 3.500 garibaldini sulle sponde calabresi. Salpati da Giardini Naxos, Garibaldi “assiepato” sul Franklin osservava attento l’orizzonte, consapevole che il successo della loro impresa dipendeva dalla capacità di sfuggire alla flotta borbonica. Ecco che si intravede la terra di Calabria si tirò un sospiro di sollievo i borbonici erano elusi! il Torino si incagliò sugli scogli nascosti sotto la superficie del mare. Bixio che ne era il capitano tentò manovre disperate, ma il piroscafo rimase fermo, immobile come una preda vulnerabile. Garibaldi, intuendo il pericolo imminente, prese una decisione audace: ordinò al Franklin di issare la bandiera americana e virare verso la Sicilia per cercare rinforzi. Un colpo di genio, che permise alla nave di sfuggire alla sorveglianza nemica. Ed e...