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La bevanda tipica di Lungro (CS): il mate

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 di Maria Lombardo l l mate bevanda tipica del sud America, si è sviluppata come un rito e resista ancora oggi a Lungro . Nella seconda metà del XVIII secolo, diversi abitanti di Lungro emigrarono in Argentina e iniziarono a bere il mate. Grazie allo stretto rapporto che i lungresi argentini mantennero con il loro paese d'origine, anche le famiglie rimaste in Calabria ben presto conobbero il mate ed iniziarono a consumarlo abitualmente in casa.  Questa tradizione ha creato un legame profondo tra il paese e lo stato sudamericano, dove è stata persino creata una linea di produzione di yerba mate che porta il nome di Lungro.  Il mate ha origine dall’infusione delle foglie di ilex paraguariensis, comunemente chiamata yerba mate. L’avreste mai detto che oggi si beve più mate in Calabria che in Argentina?   Ma in realtà non si tratta solo di bere, perché, come dicono loro, “ per noi il mate non è una bevanda, ma un rito, il riti matit e a Lungro si adotta da sempre tutto ...

"Le segnature:l'Arte antica di segnare o benedire, dei guaritori di campagna"

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 di Maria Lombardo La “Segnatura” viene praticata nella “magia” popolare dai “Guaritori di campagna, tramite dei segni e /o preghiere e gesti rituali che servono a scacciare il "male" dalla persona interessata. La “Segnatura” riguarda sia esseri umani che animali e viene eseguita per affezioni leggere o malattie non gravi, ma viene usata anche per problemi di natura più psichica; negli animali si segnano generalmente il malocchio, le verruche, si usa più o meno la stessa pratica usata per gli umani, ma senza formule.Nella pratica della “Segnatura” vengono recitate formule rivolte a Dio, a Gesù, a Maria fino a vari nomi di Santi, e varie preghiere cristiane vengono a volte recitate prima e dopo la “Segnatura”; la stessa guarigione viene attribuita dalla maggioranza dei segnatori alla fede in Dio o alla Provvidenza divina.La pratica della "Segnatura" è messa in rapporto anche alle fasi della Luna: in particolare se la Luna è calante, la "Segnatura" fa regre...

La Calabria diede alla storia grandi antifascisti ma fu la culla del neofascismo

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 di Maria Lombardo E’ una storia che mi fa fatto riflettere e vorrei che molti lo facessero in questi tempi: neri! Ci catalputiamo idealmente in   un processo particolare e bizzarro, che vanta almeno un record: fu il primo maxiprocesso calabrese del dopoguerra.Vi finirono in ottantotto alla sbarra. Non erano mafiosi né delinquenti. Ma solo fascisti, disposti a restare tali a tutti i costi. E qualcuno lo pagarono. Tutto inizia il 28 ottobre 1943 e in Calabria la guerra è – più o meno – finita. Se ci fosse ancora il fascismo, anche i calabresi celebrerebbero il ventennale della marcia su Roma. Il Calabria c’è chi non si dà per vinto, malgrado il Regime è capitolato. In quei mesi le riviste antifascista vengono devastate a Nicastro, la città viene tappezzata di volantini che inneggiano al Fascismo. AHIMè! I fascisti colpiscono con ordigni uffici e caserma dei carabinieri. Un biennio difficile per il lametino, si colpiscono scuole, municipio e la sezione del Pci di Nicastro. ...

ll culto dei morti e la "cucina du prigatoru"

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 di Maria Lombardo Un cibo tradizionalmente cucinato nei giorni della Commemorazione dei Morti sono i CECI, come anche altri semi di leguminose.Nell’antica Grecia, durante le Antesterie, feste che duravano 3 giorni a fine inverno in onore di Dioniso si riteneva che i defunti tornassero sulla terra, l’ultima giornata era dedicata alla “festa della Pentola”, in questa giornata si cuocevano grandi pentole di civaie (ceci, fave, fagioli e altri semi) dedicate a Dioniso e Ermes, che venivano poi esposte sugli altari e offerte alle anime dei morti affinché si rifocillassero prima di intraprendere il lungo viaggio di ritorno nell’aldilà. E, cosi anche i ceci come le fave divennero parte della tradizione culinaria Romana e poi cristiana, nel Giorno dei Morti ceci e fave lesse venivano distribuiti ai poveri o lasciati agli angoli delle strade perché tutti potessero attingervi. Piatti a base di ceci comparivano (e probabilmente ancora compaiono) quel giorno sulle tavole di molte regioni ital...

FUSILLI ALLA SILANA😋😋😋😋

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 di Maria Lombardo Ingredienti : 500 gr Pasta Tipo Fusilli, 80gr Prosciutto Crudo, 1 Spicchio Aglio, 200 gr Funghi Porcini Sott'olio, 400 gr Pomodori Pelati, Basilico, 1 Ciuffetto Prezzemolo, 1/3 Cucchiaino Peperoncino Rosso Piccante In Polvere, 60 gr Formaggio Pecorino Grattugiato, Sale In un tegame di coccio fate rosolare con l'olio il prosciutto tagliato in minuscoli dadini, i funghi tagliati a pezzetti (se secchi, li avrete già bene ammollati in acqua tiepida) e l'aglio che eliminerete appena dorato. Unite i pomodori privati dei semi e dell'acqua di vegetazione, il basilico spezzettato, il prezzemolo tritato, il peperoncino piccante in polvere e il sale. Fate cuocere a fuoco dolce e a tegame coperto. Lessate i fusilli, sgocciolateli al dente, versateli nel tegame con la salsa, rigirateli, tenendoli sul fuoco per qualche minuto e cospargeteli di formaggio pecorino prima di servire.

QUANDO I CITTADINI DI CROTONE PIANSERO LA MORTE DI TRE GIOVANI PILOTI INGLESI CHE AVEVANO BOMBARDATO LA CITTÀ FINO A POCHI GIORNI PRIMA

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 di Maria Lombardo  Il buio e la corsa nei portoni e negli scantinati. Era solo questione di minuti prima che iniziassero a piovere le bombe.Crotone era un obiettivo primario in Calabria durante la Seconda guerra mondiale. Fino a qualche anno prima, Crotone era solo un paesotto affacciato sullo Ionio, un po' più grande rispetto agli altri centri del Marchesato e dotato di un porto importante. Poi arrivarono le industrie chimiche. E, con l'inizio del conflitto, le industrie situate poco a nord del centro cittadino producevano una serie di componenti fondamentali per gli esplosivi ed in generale per l'industria bellica fascista. Gli angloamericano questo lo sapevano benissimo , e i bombardamenti sulla città pitagorica iniziarono già nel dicembre del 1940, per poi proseguire con regolarità durante tutto il 1941.Il mese di settembre, poi, fu particolarmente funesto. Un bombardamento nel primo giorno del mese uccise 14 operai della società Ammonia. Iniziò una fuga disperata dei ...

OMICIDI E SUICIDI TRA LE MURA DELLA CERTOSA DI SERRA SAN BRUNO: Gialli calabresi

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 di Maria Lombardo Grazie al Professor   Giuseppe Pisano apprendo questa storia accaduta nel 1975!Tra le mura di questo millenario monastero si sono anche verificati episodi tremendi come omicidi, suicidi... .Venne ritrovato impiccato all'interno della sua cella il priore Willibrando Penumburd. Difficile anche solo immaginare che addirittura un padre priore abbia potuto compiere un gesto così estremo contravvenendo ad uno dei più importanti precetti cristiani. Un giallo sicuramente che destò sospetto per come reagirono i confratelli! Un silenzio assordante e dopo quasi mezzo secolo, nessuno ne parlò più. Secondo la cronaca del tempo niente lasciava presagire quella fine, difatti padre Penumburd, di origine olandese, veniva descritto come un “religioso equilibrato”. Se facciamo un passo indietro nella storia siamo al 1840 ci fu l'assassinio di fra Arsenio Compain. Una fine davvero strana, macabra, fu quella dell'ultimo padre rimasto in certosa ad appena 4 anni dal ritorno a ...