Calabria Misteriosa: S’ Onofrio ( VV) il volto del Cristo sull’ulivo a Scarpaleggia.
di Maria Lombardo
E’ da un po’ di tempo che
desideravo ricordare questa storia suggestiva e straordinaria. E’ la primavera del 1987 esattamente il mese
di aprile i giornali del tempo annunciano
alla Calabria un fatto dal sapore miracolistico in una località del vibonese, presso
Sant’Onofrio, su un ulivo centenario, si sarebbe formata l’immagine del Cristo.
Il fatto avvenne niente di meno sotto il periodo di Pasqua era il 30 di Aprile
mentre la folla si riversò sul posto la Chiesa, con la sua millenaria prudenza
non si pronuncia, ne può, d’altronde, sciogliere gli enigmi che la fantasia
popolare qualifica già come eventi reali e indubitabili. La zona diviene un via
vai di pellegrini ed anche bancarelle,
sbucate improvvisamente, dove, si vende di tutto, supporti per colorare di
scampagnata una visita in un posto particolare. Ma andiamo ora alla cronaca di
quei giorni, il volto venne avvistato proprio il giorno di Pasquetta da due
famiglie che stavano consumando il pic-nic in località “Scarpaleggia” anche il
nome della località è suggestiva si rammentano i contadini che dopo chilometri
di cammino nelle terre incontravano la strada asfaltata ed il cammino si faceva
più leggero. Improvvisamente un ramo dell’ulivo sotto cui mangiavano si
spaccò, staccandosi quasi di netto dall’attaccatura al tronco e cadde, a causa
anche del peso di una precedente ed abbondante nevicata… Dalla fitta
disposizione di alcuni rugosi bernoccoli nel legno vivo, sulla superficie della
spaccatura, essi dissero di aver riconosciuto i lineamenti del Volto Santo. Non
appena le persone presenti in quello spiazzo si resero conto che quell’immagine
che si intravedeva corrispondeva al volto di Gesù, gridarono al miracolo, diffondendo
la voce prima a Sant’Onofrio e poi nei paesi vicini. Subito la notizia si
sparse giunsero fedeli e curiosi a migliaia da tutta la Calabria. L’ulivo fu
ben presto recintato; prima col nastro adesivo a strisce rosse, poi con la rete
metallica, per impedire che le mani di centinaia di pellegrini che venivano a
visitarlo ogni giorno potessero danneggiarlo, visto che, in molti, si
avvicinavano per fare delle foto. In seguito, al posto di un vecchio pagliaio
esistente nelle vicinanze, fu costruita una cappella. Ecco che a
Sant’Onofrio girò anche la voce di un tizio che, rimasto in panne con la
macchina, proprio vicino all’albero di “Scarpaleggia”, avrebbe visto una
processione composta da parecchie persone in cammino e, tra i tanti componenti
del corteo, un tale che, rallentando l’andatura e staccandosi dal gruppo, gli
si sarebbe avvicinato chiedendogli di portare i saluti ai suoi parenti… il
problema fu che, esaudito il desiderio, si scoprì che quel tale era morto da 20
anni! Il Vescovo però smentì categoricamente che quello era il volto di
Cristo e proibì ogni celebrazione sul posto.“Scarpaleggia” è considerato
tuttora un luogo sacro, anche se l’afflusso dei visitatori è alquanto
diminuito.
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