Nella categoria calabrese “pitta ananti furnu” ecco a voi “a cialetta di Cleto”.
Crediti foto: www.e-borghi.com
di Maria Lombardo
Il pane di Cleto che ho
assaggiato la prima volta al CletoFestival che parlerò prossimamente ed in
separata sede, è un pane buono, semplice e naturale. Un pane che sprigiona
tutto l’aroma del pane artigianale poiché eseguito con un disciplinare ferreo. La
ricetta si apprende guardando, è affidata alla manualità delle brave donne del
luogo. Gli ingredienti per la preparazione del pane gustoso sono tutti di
origine calabrese , si offre l’opportunità di degustare questo pane condito e
profumato con aglio e origano selvatico.
Un pane gustoso che meriterebbe di essere commercializzato! In passato quando si
panificava le donne preparavano queste pitte per “vedere” come era venuto il
pane anche perché si panificava “cu lavatu” il lievito madre. Insomma una piccola porzione di pasta conservata ben
bene nella terracotta e facendo sulla sommità un taglio a croce. Per rinnovarlo
e mantenerlo fresco si passava tra vicine al momento in cui serviva e serviva
spesso visto che tutti facevano il pane in casa e cosi a giro si manteneva vivo
e forte, cosi da avere sempre un lievito antico e pronto per la lievitazione.
Ovviamente per la ricetta “du pani i casa” potete guardare in questo blog ne ho
discusso ampiamente. Nel frattempo che si finiva di infornare, “e pitte ananti furnu”
erano pronte da condire con l’origano secco e selvatico, che solo in Calabria
ha un profumo così speciale, aglio, olio extravergine, peperoncino a piacere o
alici salate, il pane così condito ha un sapore che non si smetterebbe mai di
mangiare. Ecco che nacque “a Cialetta di Cleto” anzi “a Cialetta e Petramala”.
Certo è un prodotto che ancora si produce così ed offerto alle manifestazioni
che si fanno a Cleto, viene proposta e fatta degustare a tutti gli ospiti che
circolano nelle vie del paese e che la consumano come cibo da strada. La
cialetta dovrebbe essere cotta nel forno a legna ma essendo impossibile farlo a
casa, assicuriamoci che il nostro forno raggiunga i 240° per la giusta cottura.
Inoltre, non saltiamo la lievitazione e non ne abbassiamo il tempo, poiché
l’impasto deve risultare morbido e molto aerato. Avvisiamo la signora Pagliaro che la Cialetta di Cleto la conosco pure io ... la smetta!
Assaggiate la migliore Calabria.
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