Sapevate che la statua della Persefone del Museum di Berlino è stata trovata a Locri (RC)
di Maria Lombardo
Ebbene sì la
statua più importante della Magna Grecia che rappresenta Persefone si trova presso lo Staatliche
Museum di Berlino. Per coloro che già ci sono stati figura come
proveniente da Taranto invece è un grandissimo scippo alla Locride. E’ stata
rinvenuta nel 1905 nell’agro locrese! Portata a Taranto è stata rivenduta, chi
è Persefone, in greco Περσεφόνη detta anche Kore? É una
figura mitologica della Magna Grecia. Sono numerose, in
tutta la Locride le testimonianze di oggettistica e templi dedicati alla divinità.
Persefone veniva venerata da Locresi, proprio perché incarnava il simbolo
gioioso della giovinezza e della vita e quello funesto del tramonto
dell’esistenza e del terrore che la morte produce nell’animo degli uomini. Le
offerte votive avevano lo scopo di propiziare i favori della divinità affinché
tenesse lontana la morte dagli uomini e dalla natura e facesse fluire il ritmo
della vita. Divinità polide, si manifestava sotto diversi aspetti, talvolta
apparentemente contrastanti e assumeva vari nomi e ruoli: dalla
giovinetta, cioè Persefone (o Kore) alla madre Demetra(Ge o
Damia). La divinità, attraverso questa continua trasformazione, espressione
della terra da cui si generano le primavere e gli autunni, la vita e la morte,
veniva venerata ora come candida fanciulla, ora come donna conturbante satura
di passione, ora come spietata divinità degli inferi, ora come simbolo della
bella stagione, ora emblema del triste inverno, ora luce, ora tenebra, ora
suscitatrice di vita, ora dispensiera di morte. La dea incarnava quindi il ritmo
contrastante dell’esistenza, con i suoi opposti e le sue manifestazioni
eterogenee, con i suoi principi diversi e con i concetti più profondi dello
spirito. Una divinità perciò polimorfa, la cui poliedricità può spiegarsi con
il suo stesso mito, uno dei più celebrati nella poesia e nell’arte antica. Si
dice che la dea era intenta a raccogliere fiori in compagnia delle ninfe
Oceanine, viene rapita da Hades, il dio degli Inferi, e portata su un
carro di fuoco nel regno dei morti per farne la sua sposa. La madre Demetra
(Ge-Mater= madre terra), folle di dolore, si aggira sconsolata per la terra
alla ricerca della figlia e la collera per il rapimento le fa maledire il
genere umano, affliggendolo con una terribile sterilità. La vita perirebbe se
Zeus non trovasse un compromesso, Persefone potrà andare a trovare la madre per
alcuni mesi all’anno e cosi all’arrivo della giovane dea sulla Terra ogni anno
le piante ritornano a rivestirsi di verde, i campi a fiorire le viti a
ricoprirsi di pampini. Durante questo periodo dell’anno figlia e madre
diventano un tutt’uno, si integrano a vicenda, si fondono in un’unica
incarnazione e ne assommano reciprocamente gli attributi.
La storia di Persefone mi ha sempre affascinata, come pure quello del ritrovamento della statua, avvenuto nella locride e tenuta nascosta per parecchio tempo fino alla sua vendita. Quanti tesori andati perduti!
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