Il rito delle Ceneri a Belmonte Calabro( CS): “ La nettitata”.



di Maria Lombardo


 Anche a Belmonte Calabro borgo ameno del Cosentino il Carnevale era ed è una festa dai molteplici eccessi. Bere mangiare e persino chiudere le botteghe per ben tre giorni domenica, lunedì e martedì! Insomma la prassi che si seguiva in ogni angolo della Calabria! Ma dopo questi tre giorni di festa eccessiva Carnevale antropotizzato da un beone di paese viene lasciato crepare per l’indigestione causata dagli eccessi. Carnevale viene deriso dai concittadini e persino abbandonato entra in scena la Quaresima che parte proprio dal giorno delle Ceneri entra la “ nettitata”. Ecco l’ordine religioso farsi avanti per 40 giorni! Ma prima del lungo periodo di restrizione, Carnevale muore si svolgono le esequie e si brucia il fantoccio che lo impersonifica con un falò. E’ questo il gesto di  pentimento! Ma ora cerchiamo di capire e far capire cos’ è la nettitata? Rappresentava il ritorno all’ ordine,alla pulizia morale e alla alimentazione regolata e tutte queste qualità venivano riscontrate nella figura di “Corajsima”, una vecchietta saggia e dedita al lavoro portatrice di buoni consigli. Un fantoccio raffigurante questa vecchietta veniva esposto nel periodo di carnevale in un vicolo del borgo dove rimaneva per sette settimane, alla fine di ogni settimana veniva tolta dal capo del fantoccio una delle sette piume di gallina corrispondenti ai sette peccati capitali che venivano quindi simbolicamente cancellati dalla vita dell’ uomo. Questo periodo iniziava con le Ceneri e serviva come forma di pentimento e di penitenza quaresimale e per la preparazione alla santa Pasqua.

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