La leggenda di San Leone di Saracena (CS): Calabria misteriosa.
di Maria Lombardo
Scherza coi fanti
e lascia stare i santi dice un vecchio detto.Ebbene tra qualche giorno si celebrerà
la festa di San Leone a Saracena, una
festa davvero “sui genereis”. Cari lettori nel blog troverete un nutrito articolo sulla festa,
dovete per forza visitarla. Narra una leggenda locale che San Leone abbia
particolarmente a cuore la questione, tant’è che, secoli or sono, un ladro che stava
tentando di trafugare oggetti preziosi ai piedi di una sua statua votiva, ci
rimase secco sul colpo. Grande devozione e riverenza quindi, e nessuno che si
esime dal festeggiare il Santo quando è il suo momento. In quelle giornate di
festa tutta Saracena rende onore al suo patrono, tornano gli emigrati ed
omaggiono il Santo con canti e balli e cibo genuino. La cosa bella è che, oltre
a processioni e preghiere, i festeggiamenti si caratterizzino per un gozzoviglio
generale nelle vie del paese, con falò in tutte le contrade e feste
improvvisate in case e garage a base di litri di vino, salumi, formaggi, fritti
e spaghettate corsare. Organetti e tarantelle per digerire il tutto e trovare
degna compagnia per la notte tarda.
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