Sapete che dopo l’Unità d’ Italia le maestranze Mongianesi dedicarono una sciabola a Vittorio Emanuele II?


                                                             foto Sergio Straface



E’ proprio così le maestranze Mongianesi dedicarono al nuovo Re della nuova Italia un capolavoro assoluto. Una sciabola di una bellezza straordinaria con incisi i nomi delle maestranze di Mongiana sulla coccia:” AL PRIMO RE D’ITALIA – PER LA PATRIA INDIPENDENZA – I FABBRI MONGIANESI”. Sarebbe l’iscrizione che compare sull’elsa della sciabola fuori ordinanza forgiata a Mongiana con lama in acciaio lavorata a damasco, impugnatura in avorio e stemma sabaudo in oro. Chiunque cerchi di far passare le Ferriere di Mongiana come posto idilliaco e che produceva come una qualsiasi fabbrica di Manchester è in mala fade. Si produceva busti per monumenti, tubi, campane, ruote di ferro, elementi di macchine, argani, pesi, bracieri, mortai, zappe, chiavi, bulloni, maglie, catene, componenti per i primi ponti sospesi, rotaie per tratte ferroviarie. Nulla di speciale per i tempi ed i luoghi isolati rimasti immutati per secoli. E ancora cannoni, mortai, proiettili, granate, baionette, sciabole, else, carabine, fucili di precisione (si ricorda il famoso fucile Mongiana oggi ricercato dai collezionisti) e si azzardarono addirittura i primi prototipi di cannoni navali binati e cartucce a percussione centrale. Insomma come potete vedere dalla foto in calce erano bravi a forgiare piccoli capolavori da donare ai reali che governasse quelle terre rimaste “allo stato brado” e sfruttate per produrre fuoco e forgiare quisquilie. Dopo tutto sono anni che vi ripeto che per i calabresi un Re era come un altro.


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