Rositi: i funghi più diffusi dell’altopiano silano.


 di Maria Lombardo

È un fungo nobile, anche se non ha raggiunto la fama e la popolarità del porcino. Viene chiamato in vari modi, da “rosito” a “sanguinello”, da “rossella” a “fungo del sangue”. Cresce in fine estate/inizio autunno ai margini delle radure di latifoglie e aghifoglie. È facile da trovare sotto sotto pini a due aghi, il pinus pinea e il pino daleppo, con una particolare predilezione per il sottobosco di ginepro.Il rosito, tecnicamente Lactarius deliciosus, appartiene alla famiglia delle russulacee. E spesso durante la sua raccolta viene confuso con funghi appartenenti alla sua stessa famiglia, che hanno stessa morfologia e colore, ma sono a sua differenza tossici e, quindi, non commestibili.Il suo cappello è di colore rosso, ma può tendere anche all’arancione chiaro o al rosso–vinaccio, spesso macchiato di verde con striature concentriche che al cento sono più scure. Di consistenza carnosa. Ha un cappello si può definire a “ombrello”. Convesso, poi piano e depresso a forma di imbuto e può raggiungere un diametro di 16-18 centimetri.Le lamelle del rosito possono essere anch’esse tendenti all’arancio o al vinaccio, fitte e, se toccate con le mani oppure se il fungo è vecchio, possono assumere colorito verdognolo, come accade anche per le stesse carni del rosito. Il gambo è quasi sempre vuoto, di consistenza duro e di colore tendente al rosso con venature rosate. La sua “carne” è soda, anch’essa tendente al rosato–biancastro, rugosa e ha un odore fruttato. Il gambo del rosito ha una caratteristica particolare: quando viene tagliato o rotto la carne diventa color arancione e dalla sua carne fuoriesce lattice, non molto abbondante, di color vinaccio e amarognolo, che a contatto con l’aria diventa di colore verde.Ha un sapore particolare, tendente all’acre, con un retrogusto pepato. Fruttato. È molto apprezzato anche dai ristoratori della Sila, che lo cucinano sulla brace con pancetta o comunque a fuoco vivace per non perdere gran parte del sapore.


Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

Polpettone di Melanzane, tanto buono e super facile da preparare

Sapete che il tesoro “du briganti Musulinu” è stato trovato nelle Grotte di Tremusa a Scilla (RC).