Il CEDRO MANI DI BUDDHA: CALABRIA E LE SUE SPECIALITà


 di Maria Lombardo

Sappiate che in Calabria cresce benissimo! Furono i Persiani ad introdurlo.Si tratta di un agrume, per le precisione di una varietà di cedro (Citrus medica var. sarcodactylus), i cui spicchi non si sviluppano nella maniera consueta, dando origine ad un frutto dalla forma tondeggiante, ma si diramano formando dei prolungamenti molto simili a delle dita. Per questo motivo la forma del frutto ricorda molto da vicino quella di una mano.Il frutto cresce su piccoli alberi e cespugli dell'Asia, con particolare riferimento a Cina, Giappone e India del Nord. Pare che gli occidentali in viaggio in Oriente, vedendo tale frutto disposto sulle bancarelle, da lontano lo scambino erroneamente per un casco di piccole banane, frutti con cui esso condivide solamente il colore. La sua buccia può essere più o meno spessa e la caratteristica che lo rende particolare e che può lasciare dubbioso chi non lo conosce sul suo utilizzo riguarda la presenza di pochissima polpa al suo interno e la frequente assenza di succo. A volte persino i semi sono assenti al suo interno.Ciò che lo caratterizza, oltre alla forma, è un profumo delizioso che ricorda soltanto lontanamente quello degli agrumi. La sua fragranza è considerata così gradevole che il frutto viene utilizzato per profumare biancheria ed abiti all'interno di cassetti o di armadi. La sua buccia viene spesso lasciata fermentare oppure gustata dopo averla candita. Il frutto può essere utilizzato anche per la preparazione di bevande a base di alcol, come i liquori. Per ammorbidirne la buccia, essa viene sottoposta a processi di bollitura.

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