QUANDO I CITTADINI DI CROTONE PIANSERO LA MORTE DI TRE GIOVANI PILOTI INGLESI CHE AVEVANO BOMBARDATO LA CITTÀ FINO A POCHI GIORNI PRIMA


 di Maria Lombardo 

Il buio e la corsa nei portoni e negli scantinati. Era solo questione di minuti prima che iniziassero a piovere le bombe.Crotone era un obiettivo primario in Calabria durante la Seconda guerra mondiale. Fino a qualche anno prima, Crotone era solo un paesotto affacciato sullo Ionio, un po' più grande rispetto agli altri centri del Marchesato e dotato di un porto importante. Poi arrivarono le industrie chimiche. E, con l'inizio del conflitto, le industrie situate poco a nord del centro cittadino producevano una serie di componenti fondamentali per gli esplosivi ed in generale per l'industria bellica fascista. Gli angloamericano questo lo sapevano benissimo , e i bombardamenti sulla città pitagorica iniziarono già nel dicembre del 1940, per poi proseguire con regolarità durante tutto il 1941.Il mese di settembre, poi, fu particolarmente funesto. Un bombardamento nel primo giorno del mese uccise 14 operai della società Ammonia. Iniziò una fuga disperata dei crotonesi dalla città. I paesini arroccati sulle colline situate tra la città e la Sila erano di scarso interesse per i bombardieri britannici. La città iniziò a svuotarsi, tra la rabbia per la morte di quei 14 lavoratori e la paura di una vita sotto le bombe. La contraerea rispose al fuoco dopo quell’episodio, colpendo un aereo inglese. I colpi lacerarono la parte centrale del Bristol Blenheim, che si spezzo in due e cadde tra il porto e il centro cittadino. Per i tre piloti dell'equipaggio non vi fu nulla da fare. I loro corpi vennero recuperati integri, seppure orribilmente sfigurati.Lewis Mond Parry, Jones I.E. e W. Wallace morirono così, a Crotone, lontani da casa loro, lontani dai loro villaggi in Galles, in Scozia e dal verde Hertfordshire. Erano poco più che ragazzi, due di loro non avevano neanche vent'anni. Di fronte alla loro morte, i crotonesi dimenticarono i 14 morti di tre giorni prima. Dimenticarono mesi interi di bombardamenti, dimenticarono "l'odio" che avrebbe dovuto contrapporli agli inglesi. Rimase solo la pietà, la tristezza ed il dolore per tre giovani vite spezzate e finite lì, a 200 metri dal centro storico della cittadina, lontana dall'affetto delle loro madri.I funerali videro una partecipazione massiccia della popolazione crotonese rimasta in città, svolgendosi nel duomo cittadino con la benedizione del cappellano e l'onore delle armi: la città, commossa, diede loro l'ultimo saluto il 6 settembre del 1941.Le loro salme riposano ancora lì, in una città che avevano bombardato, che non li conosceva ma che li pianse come pianse i suoi figli. Grazie Cronache Ribelli che ci fai conoscere queste storie.


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