I paesi del Pollino calabrese per la festa dell’Immacolata svolgono il rito “ du perciavutta”.


di Maria Lombardo



Non solo a Verbicaro, non solo a Mormanno o a  San Sostene dove prende nome di “u trividdru”si svolge questo rito conviviale molto antico.La “Perciavutta”, letteralmente ‘aprire la botte‘, una festa popolare che celebra l’Immacolata Concezione attraverso la convivialità e, come dice il nome, il buon vino. Si assaggia il vino nuovo che, per tradizione, viene degustando con grespelle ripiene di alici salate, peperoni secchi e cavolfiore portate in dono da amici e vicini di casa. Ed ecco che è un buon motivo per salutarsi e farsi gli auguri! Un vecchio detto Verbicarese cita: “chi i boni festi si voli fari, da l’otto dicembre addi cominciari”, in attesa del Natale. Le notizie storiche invece cantano tramite il Padula“… dopo la peste del 1656, tutti i comuni della provincia (…) per ordine del governatore D. Francesco Velasquez, fecero pubblico istromento con la Madonna, con cui si promettea: 1) digiuno nella vigilia; 2) confessarsi e comunicarsi; 3) fare la processione; 4) fare tre dì di luminarie; 5) digiunare ogni sabato, e astenersi ogni venerdì dai cibi pasquali…”. Ma vediamo in cosa consiste il rito consiste nello spillare la botte mediante un foro praticato sulla sua parte anteriore in modo da far sgorgare il fluido meraviglioso definito da sempre "Nettare degli Dei". Questo particolare momento è festeggiato da tutti con l'accensione di numerosi falò sapientemente allestiti con ginestre (spartini) asciutte, sorrette da impalcati fatti di canne. Il tutto succeduto dall'immancabile giro delle cantine per degustare il vino nuovo accompagnato da prelibate fritture come "a grispeddra".
La musica popolare con strumenti tipici della tradizione riempie i deliziosi vicoletti "i vaneddri" del centro storico; ed è proprio lì che l'atmosfera tra il vino nuovo, il fuoco dei falò, la degustazione dei tipici piatti uniti alla buona e spontanea musica popolare e alla storia di quei vicoli diventa magica!

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