Vigilia di Natale in Calabria: “i tridici morza” del Vibonese e Provincia.
di Maria Lombardo
"I tridici
morza" natalizi consistono, verosimilmente, in:
1) vermicelli con broccoli e sugo di baccalà, oppure vermicelli con sugo di stocco o, in alternativa "povera", spaghetti con mollica, qualche acciuga e pomodori freschi.
2) Baccalà fritto.
3) Baccalà in umido.
4) Stocco "scaddatu".
5) Broccoli affucati.
6) 'A cucuzza fritta e, "solari solari"- cioè a strati.
7) Cavolfiore in agrodolce o sbollentato e condito con olio, limone e prezzemolo.
8) frittelle di cavolfiore o di taji, o soltanto con acciughe.
9) Insalata di arance con olive.
10)zeppole con uva passa o con acciughe.
11) Frutta fresca. Finocchi e lupini.
12) Frutta secca
13) Dolci Susumelli, Croccante di mandorle o di noci.
1) vermicelli con broccoli e sugo di baccalà, oppure vermicelli con sugo di stocco o, in alternativa "povera", spaghetti con mollica, qualche acciuga e pomodori freschi.
2) Baccalà fritto.
3) Baccalà in umido.
4) Stocco "scaddatu".
5) Broccoli affucati.
6) 'A cucuzza fritta e, "solari solari"- cioè a strati.
7) Cavolfiore in agrodolce o sbollentato e condito con olio, limone e prezzemolo.
8) frittelle di cavolfiore o di taji, o soltanto con acciughe.
9) Insalata di arance con olive.
10)zeppole con uva passa o con acciughe.
11) Frutta fresca. Finocchi e lupini.
12) Frutta secca
13) Dolci Susumelli, Croccante di mandorle o di noci.
Sono 13 i cibi che in Calabria bisogna mangiare la sera
della Vigilia di Natale, 13 portate come il numero degli Apostoli insieme a
Gesù ma possono essere anche 9, come i mesi dell’attesa, o 7 come le virtù, ma
sempre rigorosamente a base di verdure, ortaggi e pesce conservato o fresco.
Una cena di magro insomma, ma con cibi non proprio
leggeri si raggiunge davvero il clou della prelibatezza e vanno mangiate per
devozione. Nel tempo la
cena del 24 si è arricchita di qualche variante sul tema e di piatti più
elaborati, ma risulta essere ancora un rito, un amorevole intreccio tra sacro e
profano in cui le varie preparazioni di piatti tipici, continuano a rappresentare l’antico legame tra
Umano e Divino e ad offrire ancora il senso di una festa che celebra la nascita
di Gesù, quindi della vita e della famiglia.
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