Caccuri (KR) e le grotte della "Timpa dei Santi"
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di Maria Lombardo “ C’è un’altura dalle pareti scoscese, vera e propria “timpa”, sempre più erosa dal vento, dalla pioggia e dagl i interventi dell’uomo. E ci sono i santi, sempre più illeggibili, con il Santo dei santi, la dolce Madre e il forte ed elegante angelo Michele che protegge e si mostra a noi sollevando, con un leggero movimento delle ali, il vento della vita che giunge e ritorna da un armonioso edificio dall’aspetto più celeste che terreno. E poi altre figure, forse, quasi scomparse. Il tutto è richiamato da ignoti viaggiatori del Seicento che ne hanno riproposto i tratti più schematici e infantili con un semplice sottile carboncino. Tutt’intorno è roccia, ciottoli su ciottoli cementati da sabbia, sentieri e arbusti, e grotte ancora più in basso, con nicchie e ripiani. In alto, sulla sommità dell’altura, sepolture violate e un’infinità di ceramiche del tempo in cui quella terra non conosceva il greco, quello antico. Da lassù, così si dice, pare che provenga una moneta