Le limonaie calabresi: il limone made in Calabria





di Maria Lombardo


Una bellissima pianta vigorosa che produce quei frutti gialli carichi di essenze profumate.Normalmente i frutti maturano in inverno ma essendo una pianta che fiorisce in differenti periodi dell’anno, si originano diverse produzioni: i marziani e i limoni invernali che derivano dalla fioritura di fine inverno; i verdelli che derivano dalla fioritura estiva; i bastardi che derivano da una fioritura autunnale o invernale. Amante dei climi caldi, luminosi, arieggiati e riparati invadono le coste di Calabria. Tra le varietà di limone maggiormente diffuse vi sono: Femminello Comune, Femminello Zagara Bianca, Interdonato, Monachello. Esistono nelle nostra terra esempi di impianti quali le lussureggiati terrazze costiere della zona compresa tra i comuni reggini di Bagnara Calabra e Scilla: i mitici limoneti di Favazzina. Tra le suggestioni della Costa Viola, a Favazzina, a metà strada tra Sicilia e Bagnara, ma in Comune di Scilla, prospera una rinomata varietà, conosciuta come ‘‘sfusato di Favazzina’’.La buccia, particolarmente ricca di olii essenziali, si rivela preziosa per la produzione del liquore, detto “limoncello”, realizzato secondo ricetta e metodi centenari e largamente impiegato anche in pasticceria per babà, profiteroles, cioccolatini, pitte di S. Martino, stomatico, torrone e per la preparazione delle granite, oltre alla caratteristica crostata al limone di Favazzina.Tuttavia malgrado la crisi del comparto producono il prodotto con grandi sacrifici. All’estremità nord delle regione, alto jonio cosentino, troviamo, invece, il Limone di Rocca Imperiale. Da recenti indagini scientifiche emergerebbe che il limone di Rocca Imperiale, il nostrano, come è chiamato localmente, potrebbe essere una mutazione spontanea. La presenza nell’area di questo limone è certamente antica, erano già presenti nell’800 nei giardini delle famiglie più abbienti di Rocca Imperiale. Il Il Consorzio di Tutela e Valorizzazione del Limone di Rocca Imperiale ha avviato le procedure per il riconoscimento del marchio di tutela Igp, ottenendolo a pieni voto oggi abbiamo il limone made in Calabria.Quel giallo brillante rallegra qualsiasi tavola e ravviva ogni tipo di piatto, con quel tocco acidulo che può andar bene praticamente con tutto. Carne, pesce, insalate, anche qualche primo piatto, gradiscono la “compagnia” del limone. L’Italia, soprattutto nelle sue regioni meridionali, è famosa nel mondo per la produzione: la Sicilia è la protagonista indiscussa, ma anche la Campania – con il celebre limone di Sorrento – riesce a guadagnarsi un posto di tutto rispetto. Per questo tipo di agrume, il limone, è previsto un disciplinare rigoroso: naturalmente la zona di produzione può essere soltanto quella compresa nel territorio comunale di Rocca Imperiale. Poi, la polpa del frutto deve essere di colore giallo citrino, pressoché priva di semi. Mentre la resa in succo deve essere superiore al 30% e il contenuto in limonene superiore al 70%. Buono e di qualità.

Commenti

  1. Se indaghi un po vedrai che il limone autoctone di Favazzina era ricercato anche in sicilia. Io ho visto di persona da adolescente in vacanza negli anni 80 quei magnifici limoneti a Favazzina. Speriamo che riattivono la coltura. Altro che limone di sorrento. Poi il clima di Favazzina e molto superiore alla costa amalfitana.

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