La Calabrese Virginia Cundari precorritrice dell'emancipazione femminile.

di Maria Lombardo


E' una storia che racconto con orgoglio una storia tutta Calabrese intrisa di emancipazione femminile. Sicuramente una di quelle donne che andrebbero celebrate l'8 marzo, perchè per quelle come lei tutti i giorni era l'8 marzo. Sicuramente leggendo questa storia molti dei nostri corregionali esclameranno di non conoscere l'avvenuto, eppure la maestrina di San Sostene era molto nota ai suoi tempi! Una storia comunque che visti i tempi era difficile immaginare. Protagonista era la maestra Virginia Cundari che negli anni'50 del '900 venne eletta Sindaco. Subito dopo la seconda guerra mondiale a San Sostene è successo qualcosa di straordinario che anche i giornali dell’epoca hanno riportato, la prima donna Sindaco per tutta l'Italia Meridionale fu calabrese, riuscì con forza e coraggio per ben 15 anni ad amministrare con zelo il centro. Per questo motivo l’Avanti, giornale a diffusione nazionale, le ha dedicato un articolo e una rivista di donne ha parlato di Lei in un altro articolo titolato “L’arte del governo di Virginia Cundari, Sindaco di San Sostene”. E' innegabile che Virginia vedova di guerra madre e maestra, ha tirato fuori tutta la sua grinta ed energia per conciliare l’attività di mamma, di maestra e di amministratore di un paese, in un momento storico in cui le donne non avevano riconosciuti tutti i diritti che spettavano agli uomini. In siffatta situazione San Sostene si dimostrò invece molto emancipato, lo stereotipo di paese montano arretrato degli anni '50 non era condivisibile, una donna infatti è stata libera di effettuare scelte di vita autonome e consapevoli. Virginia però dovette darsi da fare per rendere San Sostene un paese fruibile, la si ricorda battagliera in certi tratti materna, poiché impegnata nel sociale, nella concessione dei buoni pasto, nella eliminazione delle tasse “u hocatu” per quattrocento famiglie, nella realizzazione delle attuali stradine del paese e, soprattutto, nella realizzazione della scuola e nella lotta all’analfabetismo con l’insegnamento nel dopo scuola pomeridiano per i lavoratori. E' chiaro che si interessò nella lotta contro la monarchia e vittoriosa con i repubblicani e nel 1948 dopo uno scontato referendum. La Cundari effettivamente ha lottato per la parificazione nella società di San Sostene. Infatti, soltanto nel 1956, vi fu una legge sulla partecipazione delle donne all’amministrazione della giustizia nelle Corti di Assise e nei Tribunali per i minorenni e nel 1977 si cominciò a parlare di parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro. Virginia Cundari e i Sansostenesi hanno sempre saputo esprimere una visione amministrativa e sociale più avanzata rispetto a molti paesi del territorio. E’ così che vogliamo ricordare “la mamma del popolo”, come i sansostenesi, nostri nonni e genitori, preferivano chiamarla. Grazie alla figura di Virginia la donna è padrona del proprio destino. Padrona di sposarsi o non sposarsi, ma soprattutto di scegliersi l’uomo della sua vita. E se nubile non vien bistrattata. La Cundari aprì col suo lavoro una nuova era di cui tutta la Calabria si fece promotrice.





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