‘Nzuddi i dolci tipici delle feste patronali reggine.


  di Maria Lombardo 


 

Miei cari ed affollatissimi lettori nel mondo oggi ho deciso di parlarvi delle n’zuddhe quei dolci che si trovano solo nelle feste patronali del Reggino. Attenzione è inutile che li confondete con il prodotto denominato mastazzoli che si produce a Soriano nel Vibonese che appare oltre che buono molto raffinato al pari di una scultura. Non tentate di confonderlo nemmeno con quello del cosentino. Sono fatte queste n’zuddhe  con una mescola di farina di grano, zucchero ed aromi vari. Ve ne sono di diversi tipi, di vario aspetto, sapore, fragranza e forma. Gli artigiani (i nzuddari) sono veramente bravi a dare le più svariate forme, le più tradizionali sono quella di pesce, di cavallo, di cesto, di cuore, di bambola, di vari animali.

La caratteristica delle ‘nzudde normali è quella di sciogliersi in bocca  invece pi ‘nzuddi i Siminara ‘nci vonnu denti bboni.  L’impasto di farina e miele, infatti, li rende elastiche e dure e quindi bisogna anche saperle spezzare e mangiare con gusto. Qualche goloso li fa riscaldare appena in forno per renderle più morbide.

Ecco come farle in casa.

 

Ingredienti:

1 kg di farina di grano,

1 kg di miele,

40 gr di burro,

2 bicchierini di liquore all’anice.

 

Procedimento:

 

Disporre la farina a fontana, versare al centro il miele e il liquore, impastare il tutto fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo simile a quello della pizza. Con un mattarello formare una sfoglia di circa 1 centimetro e mezzo. Ritagliare i mostaccioli, dando la forma che più vi aggrada.

Disporre i mostaccioli su una piastra da forno imburrata e cuocere in forno fino a quando i biscotti avranno un colore dorato.

E’ consigliabile mangiare le ‘nzudde dopo alcuni giorni, permettendo così che la pasta si ammorbidisca.


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