STALETTI’ (CZ). PIETRAGRANDE: LA TOMBA PRIVATA DI UNA PRINCIPESSA.

 

di Maria Lombardo 


PIETRAGRANDE prende il nome da un grosso scoglio alto dodici metri che si eleva a pochi passi dalla terraferma. E’ una località di inesauribile suggestione e di forte impatto visivo: ‘un gigante solitario che ha abbandonato i suoi compagni per un viaggio in mare’. Qui si rinnova il felice connubio tra scogliera granitica ed onde del mare, con l’aiuto della splendida spiaggia di ciottoli e del maestoso scoglio, che si erge isolato nelle acque. D’estate meta turistica balneare e luogo di divertimento notturno, nelle altre stagioni, uno degli scenari naturalistici più affascinanti della costa ionica. Ma, nell’immaginario turistico della costa jonica catanzarese, Pietragrande è soprattutto il mito notturno di una discoteca che è più di un semplice ritrovo. Il Lido nacque negli anni ’60, dando il via ad un’intensa e attivissima vita by night calabrese. Cancellato per ben due volte all’inizio degli anni ’70 dall’irruenza del mare, il Lido (oggi intitolato “La scogliera di Pietragrande”) è risorto nel ’72 assumendo l’attuale struttura architettonica.

In questo luogo magico, definito “la più bella discoteca d’Italia”, resiste l’incanto di una leggenda che narra di una storia del ‘600 secondo la quale una bellissima principessa spagnola, gravemente malata, rapita dal fascino del posto, fece ancorare il suo galeone in questo luogo e decise che quello scoglio sarebbe stato per l’eternità il custode del suo corpo e della sua anima… Qualcuno tuttora racconta che, d’estate, nelle notti di luna piena, intravede un velo bianco galleggiare poco lontano dallo scoglio, il quale, ad un certo punto, si confonde con i riflessi luccicanti dell’acqua. E’ la principessa che, ancora oggi, a distanza di secoli, torna in spirito per godersi questo splendido scenario e, senza disturbare, si lascia dolcemente cullare dalle onde di quel mare del quale un dì s’innamorò perdutamente.


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