Mario Martire l’aviatore del cosentino che morì a Mauthausen
di Maria Lombardo
Nato a Pedace (CS) il 10 luglio
1919, morto a Mauthausen il 17 febbraio 1945. Mario Martire è stato un ufficiale
pilota che si è distinto in varie campagne militari (Etiopia, Spagna, Grecia,
etc.), dimostrando grande abilità di aviatore. Prima di seguire l’amore per la
Patria si distinse nel calcio giocando nei “Lupi della Sila”. Numerose furono
le imprese compiute da Mario Martire nel corso della Seconda guerra mondiale,
questa volta con il grado di tenente, al comando di una veloce squadriglia di
aerei e, grazie alla sua perizia, riuscì sempre a tornare al Campo base, anche
quando operazioni ad alto rischio nel settore mediterraneo avevano richiesto un
elevato prezzo in termini di aerei abbattuti e uomini morti ed egli stesso
aveva avuto il suo velivolo crivellato di colpi. Il 9 settembre 1943 il
capitano pilota, medaglia d'argento al valore, è stato sorpreso all'aeroporto
di Cameri (No) dopo la soffiata di una spia fascista. Ufficiali e avieri, privi
di carburante, si sono difesi dai tedeschi con le mitragliatrici di bordo fino
a quando, soverchiati di numero, si sono dispersi in piccoli gruppi. Martire ha
raggiunto nel Veneto la formazione partigiana organizzata dal generale Armellini.
Catturato il 16 giugno 1944, è stato deportato a Mauthausen e poi a Gusen dove
è morto di fame e di stenti il 17 febbraio 1945. Lo stesso giorno è stato
passato per il forno crematorio. Toccante è la sua ultima lettera, del 30
aprile 1944, ai familiari che così si conclude: ""... L'ultima
lettera che mi assicura della vostra salute è del 3 settembre. Quasi subito non
avete avuto più tedeschi; e, quindi, non sono preoccupato per la vostra sorte.
Il desiderio di riabbracciare la mamma e voi tutti mi ha, però, sempre
perseguitato e rimarrà unico sconforto in tanto impeto di passione. Vostro
Mario.""
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