Le origini dei "coltelli calabresi": il Nicoterese Raffaele Corso non riuscì a dare giuste spiegazioni



di Maria Lombardo


I coltelli e i pugnali Calabresi  da tempo collezionati, e considerati per il loro sapore 'brigantesco', i più ricchi e fascinosi del periodo borbonico ma  nessuno è stato in grado di precisarne le origini.

Come quasi tutte le armi antiche la maggioranza non riporta marchi o indizi che  possano ricondurli ad un autore o a un centro produttivo cosicché non vi riuscì neanche il grande etnografo nicoterese Raffaele Corso  e suggerì, ma senza prove, come luoghi di produzione Sersale e Andali (CZ); e nemmeno il calabrese L. M. Lombardi Satriani che ne ampliò le indagini nel suo libro “Calabria 1908-1910. Lo stesso vale per oplologi come Boccia e i suoi seguaci che rifacendosi al catalogo ottocentesco dell'Armeria Reale di Torino dell' Angelucci assegnano le più preziose lame Calabresi alla Sardegna dove lo stesso Angelucci durante le campagne militari le vide usare (come i fucili) ma non produrre. Data la mole produttiva, la grande distribuzione dei prodotti e le particolarità costruttive dei coltelli che risultano opere collettive di maestranze specializzate, abbiamo motivo di credere che in questi centri come Mongiana Camini e altre zone si  commerciassero non solo gli acciai ma anche le lame grezze che poi venivano finite decorate e montate dai singoli artigiani nei vari paesi da cui si propagavano per tutto il Regno, e soprattutto a Napoli ove dimorava la nobiltà delle varie regioni che aveva la possibilità di commissionare i coltelli più ricchi ai migliori artisti che a loro volta dalle province andarono a perfezionarsi nella capitale. I grandi coltellinai molisani, campani e calabresi avevano le filiali dove il marchese de Sade acquistò una coltella con scene erotiche tipicamente calabrese. Pertanto come già accaduto per "i coltelli alla romana" si definiscono queste tipologie "coltelli, o pugnali alla calabrese". Non si riesce a dare collocazione ad una “Toledo di Calabria” ma si può parlare di coltellai attivi tra Pedace  e zone limitrofe. Pedace fu un grande centro produttivo di coltelli calabresi dove fino a pochi anni fa si continuava la Tradizione forgiando coltelli per macelleria. Ciò prova che effettivamente Pedace col suo stemma raffigurante due spade incrociate può vantare l'antica qualifica di 'Toledo di Calabria'.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le paste Gioiosane un dolce tipico di Gioiosa Jonica: venite a gustarle in Calabria!

La Riganella è un dolce del rituale pasquale, tipico delle comunità d'origine albanese

” U SACCHIETTU” di Longobucco (CS)anticipiamo il Capodanno Calabrese!