5 febbraio 1783 la Calabria è distrutta dal “gran fragore” Conflenti (CZ) rimase illesa



 di Maria Lombardo


“Il 5 febbraio il sole s’era alzato radioso. Appena alcune nuvole leggere si mostravano lontano nel cielo. La temperatura era fresca e non c’era un alito di vento. Né l’Etna, né il Vesuvio, né lo Stromboli davano segno di attività anormale nei loro crateri. Tutta la natura, all’approssimarsi della primavera, cominciava a rivestire il suo ornamento di feste sotto i raggi d’un sole brillante. Niente avvertiva dell’avvicinarsi del pericolo e l’uomo si lasciava andare alla tranquillità d’una fiducia assoluta”.

(Dialetto Conflentese- Tonino Coltellaro)

La storia

Il 6 febbraio del 1783 in Calabria e in Sicilia ci furono delle forti scosse di terremoto che provocarono morte e distruzione. L’unico paese che non subì danni fu Conflenti. Questo avvenimento portò i conflentesi a pensare di essere stati miracolati dalla Madonna della Quercia di Visora e per questo motivo, decisero di ringraziarla attraverso una processione della statua della Madonna per le vie del paese. Questa processione si fa il 7 febbraio di ogni anno. C’è da dire che anche nel terremoto del 1905, Conflenti non ebbe nessuna perdita ma solo qualche danno, mentre interi paesi del circondario furono rasi al suolo. Dal 1997, la Madonna di Visora è stata proclamata Patrona di Conflenti. Il 7 febbraio è definita festa della penitenza perché in passato fu fatto un voto secondo cui ognuno, doveva confessarsi e digiunare a pane e acqua. È una festa religiosa che comprende la messa solenne, la processione e la visita alle altre chiese. Una ricorrenza molto sentita che riunisce gran parte dei conflentesi sparsi per il mondo. Per le strade del paese sono allestite dai paesani, e non solo, delle bancarelle con vari prodotti. Proprio come “u juarnu a Madonna” durante “u 7 de frevaru” Conflenti diventa unico, magico e nel cuore di ogni conflentese si annida un solo pensiero: Lei la mamma di tutti.

(fonte Conflentesi.it)

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