“Fasulu povirieddu iangu” l’ecotipo del Parco Nazionale del Pollino Calabrese.
di Maria Lombardo
Ho
conosciuto questo buonissimo prodotto calabrese parlando con Teresa Maradei che
nella sua azienda agricola Terraegusto ha riscoperto la coltivazione di
questo prodotto antico. E’
un’ azienda agricola specializzata nella coltivazione di ecotipi locali
di cereali e legumi questa di Teresa Maradei. È
ubicata a Mormanno, in Calabria, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.Le
superfici coltivate si estendono a diverse altitudini e sull’intero territorio
comunale, perché hanno scelto di rimettere a coltura i terreni abbandonati per
ricostituire quel mosaico agricolo che ha caratterizzato il territorio a lungo!
La diversità di
quota (dai 500 m slm a 1100 m slm) consente e garantisce di poter coltivare in
asciutta e in irriguo e di seminare varietà che prediligono differenti
microclimi. Rispettano la stagionalità delle
coltivazioni, legate ai saperi locali che i nostri contadini ci
raccontano. Ma torniamo al “fasulu povirieddu iangu” viene coltivato da sempre
nell’area occidentale del Pollino nell’area montana dei comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno,
Tortora e Aieta, tutti appartenenti alla provincia di Cosenza. Si tratta
di un ecotipo locale di Phaseolus vulgaris L. che si
caratterizza per il seme grosso di forma ovale, privo di screziature
e bassa percentuale di tegumento. Il fagiolo poverello
bianco presenta una notevole resistenza genetica alle principali malattie
fungine del fagiolo, nonché una notevole resistenza agli attacchi di ragnetto
rosso. Seminato nel mese di giugno la preparazione del terreno avviene
attraverso aratura, frangizollatura e successiva deposizione del seme in
fossette quadrate disposte in file binate. La raccolta dei baccelli secchi
avviene manualmente tra settembre e ottobre e il legume viene consumato durante
l’inverno. Il baccello di questo legume non è adatto ad essere consumato
come fagiolino verde e se non si vuole attendere l’essiccatura sulla pianta,
può essere raccolto quando i semi non sono completamente maturi e conservato
nel congelatore. Si può degustare con diversi piatti minestre e via dicendo ma
anche con pasta ed insalate.Questo legume assume un gusto particolarmente
sublime soprattutto se cotto sul focolare nella pignata di creta,
proprio come solevano fare gli antichi contadini calabresi. Le principali
caratteristiche di questo legume sono il sapore particolarmente delicato e la
facilità della cottura.
Inoltre,
i comuni di Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, in associazione, hanno
deciso di istituire la Denominazione Comunale (De.Co) per questo legume,
il quale, ci si auspica, costituirà un’ottima fonte di reddito per le
generazioni calabresi future. Nasce a tal proposito una cooperativa “ Pollino food EXPERIENCE” Cosa aspettate ad
assaggiarlo!
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