Festa del Carmelo a Bagnara Calabra occupa un posto di privilegio nel panorama delle feste mariane.


di Maria Lombardo



La festa è molto sentita in Calabria, probabilmente grazie alla forte presenza in epoca medievale di molti monasteri e di gruppi di carmelitani. La tradizione è inoltre spesso legata ad eventi storici in cui la popolazione si è affidata all’intercessione della Madonna del Carmelo e si è salvata da epidemie, terremoti e guerre. Il suo culto ancor oggi è legato alla tradizione dello scapolare o abitino, un pezzetto di stoffa in lana con l’effige della Madonna, e dei privilegi concessi a chi lo indossa con devozione.Un posto di privilegio è pero occupato dal caratteristico borgo di Bagnara Calabra, dove ogni 16 Luglio una statua che raffigura la Madonna con in braccio il bambino viene mostrata al paese in una lunga processione. La festa si conclude con il rientro nella chiesa originaria, seguito immediatamente da una messa.La sacra effige viene portata in processione lungo le strade addobbate a festa, con fiori e drappi ricamati, un tempo seguite anche dai «tamburinari» che scandivano le preghiere con i loro strumenti a percussione e versi di antiche laudi. Attenzione per dei tratti di processione la Vergine del Carmelo è portata di corsa!Un momento di intensa fede, commozione e partecipazione. La statua venerata a Bagnara Calabra è bellissima reca il Bambin Gesù, sul braccio sinistro. Con la mano destra invece la Madonna dona lo Scapolare. L’immagine è opera di un artista napoletano, che la realizzò nel 1856. Cambia l’abito della Madonna nel corso dell’anno. Una tradizione chiaramente mutata dalle usanze spagnole. Normalmente l’immagine è vestita di marrone, il cosidetto “Abito a voto”. Cambia nei quattro giorni di festa, è di colore chiaro intarsiato d’oro. Si tratta, appunto dell’ “Abito da Regina”. Una peculiarità interessante, l’immagine della Madonna è nascosta per tutto l’anno, impedita alla vista da un velo, tranne nei casi particolari. Viene mostrata soltanto nelle varie festività mariane, e nei mercoledi che precedono la festa
Maria SS. del Monte Carmelo è particolarmente cara ai ceti popolari di Bagnara, sopratutto ai contadini. Il suo messaggio è semplice, di pratica fede cristiana: portare devotamente il suo scapolare, che si traduce nella ricerca intima di Dio, nell’ esercizio delle virtù, nella preghiera quotidiana, nell’assidua partecipazione ai sacramenti. Quasi nulla si sa della conformazione della chiesa a lei dedicata che, come il resto della città fu distrutta dal terremoto del 1783. Dopo il sisma si provvide alla sua riedificazione. Duecento anni dopo, nelle “Notizie storiche di Bagnara” Rosario Cardone descrive il centro prima del terremoto del 1783, e da quelle righe possiamo rilevare che nella zona sottostante le mura dell’ antico carcere, in prossimità di una piazza dove oggi sorge il ponte Caravilla, vi era ubicata l’antica chiesa del Carmine, tra una strada detta del “canneto”, che conduceva alla marina, ed una via che portava al paese superiore denominata “galicella”.
Ancora oggi esistono due collegamenti così indicati, e da ciò si deduce facilmente che il primo tempio sorgeva pressapoco sul sito dell’attuale. Contrariamente a quanto accadde a tutti i monumenti di Bagnara, l’edificio non subì gravi danni con il successivo terremoto del 28 dicembre 1908, a parte il crollo del campanile, ci troviamo quindi di fronte all’ unica testimonianza di architettura tardosettecentesca presente in Bagnara.


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