Le Tarantelle del PORO: ne distinguiamo ben tre tipi
di Maria Lombardo
Nel XIX
secolo, la tarantella divenne uno degli emblemi della Calabria, accorpando
sotto il suo nome i diversi gruppi stilistici autonomi che caratterizzavano le
diverse aree del Meridione. La sua popolarità superò i confini del Regno fino
ad arrivare all’estero. Molti compositori vi si ispirarono per la composizione
di proprie ‘tarantelle’, trasposizioni colte dei classici motivi e ritmi della
tradizione, la cui più famosa è probabilmente quella composta per pianoforte da
Gioachino Rossini. “La danza” fu arrangiata per esecuzione orchestrale, e,
insieme ad altri brani rossiniani, fu parte del corredo musicale del balletto
“La boutique fantasque” di Léonide Massine, per i Ballets Russes di Serge
Diaghilev. Non c’è assolutamente bisogno che vi spieghi cos’è la tarantella la
conosciamo tutti è il nostro ballo tradizionale. Utilizzo le parole testuali
del web per non incappare in errori grossolani:
“1) TARANTELLA A MASTRO DA BALLO. E' un tipo di tarantella ancora
in uso nel Reggino, ma che un tempo si usava anche nel Poro. In pratica c'è una
persona (quasi sempre il capo della zona, o il più malandrino di coloro che
stanno ballando) che gestisce la tarantella e invita chi deve ballare e per
quanto tempo. E' una danza tipica degli uomini, e nel ballare si simboleggia
l'uso del coltello con le mani cercando di colpire l'altro ballerino.
2) TARANTELLA DI GUARIGIONE.
Si balla fino a sudare il veleno iniettato nel
corpo di una persona dal morso di una tarantola. E' questa un tipo di danza terapeutica. Paradossalmente dopo una
dura giornata di lavoro i contadini del Poro si riunivano la sera per ballare e
scrollarsi di dosso la stanchezza, per risollevare il morale e trovare le
energie per il giorno successivo.
3) TARANTELLA DI CORTEGGIAMENTO. Danza riservata a uomini e donne
e durante la quale si conoscono nuove persone, si socializza e magari si
corteggia o si dichiara al proprio amato. Se la ragazza accetta di ballare, si
pavoneggia e si destreggia, allora vuol dire che gradisce la presenza
dell'altro ballerino”.
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