Castello di Sant'Aniceto - Motta San Giovanni (RC)


 di Maria Lombardo 


Un posto assolutamente da visitare! Siamo sulla rupe del Castello di Sant’Aniceto, uno dei punti panoramici più mozzafiato della Calabria, nel comune di Motta San Giovanni (Reggio Calabria), un piccolo borgo di poco più di 6 mila abitanti situato in quell’area di cultura grecanica. Qui sorgono i resti di un castello importantissimo. Il castello fu costruito come luogo di avvistamento e di rifugio per la popolazione reggina, in seguito all'intensificarsi delle scorribande saracene lungo le coste calabresi e siciliane. Costruita sulla cima di un’altura fra quelle affacciate sulla città di Reggio, deve l’origine del nome, secondo gli studiosi, alla devozione per l’ammiraglio bizantino San Niceta (Haghios Nikitas), vissuto fra il VII e l’VIII secolo, molto diffusa in Sicilia ed importata in Calabria dai fondatori del kastron che, profughi dall’isola finita ormai in mano agli Arabi, evidentemente vollero intitolare la fortezza al loro santo protettore. La fortificazione ha una pianta irregolare che ha evocato in taluni la forma di una nave con la prua rivolta alla montagna e la poppa vero il mare. Fortificato e ampliato sotto i Normanni con alcune torri, dopo numerose controversie il feudo cum castello passò agli Angioini. Nel 1434 Santo Niceto diventa baronia e domina sui territori di Motta San Giovanni e Montebello. Con il passare del tempo Sant'Aniceto perse progressivamente potere entrando in conflitto con la città di Reggio e per tale motivo fu distrutto nel 1459 dal duca Alfonso di Calabria. Sant'Aniceto dunque cadde definitivamente per mano dei Reggini appoggiati dagli Aragonesi. Il castello presenta una pianta irregolare, che ricorda la forma di una nave con la prua rivolta alla montagna e la poppa al mare. Oggi tutto quello che rimane sono  ben visibili le mura di cinta, la porta d'ingresso con le due torri quadrate e resti di altre torri ed alcuni ruderi all'interno delle cinta, come quelli di un'imponente cisterna per la raccolta dell'acqua. L’ora del tramonto è assolutamente magica per cogliere appieno la suggestione del luogo il cui racconto non renderà mai giustizia alla visione diretta. Torniamo a parlare del castello in Località S. Basilio, si gira a sinistra e, seguendo le indicazioni, si raggiunge la rupe del castello in poco più di 3 Km. Un breve sentiero in salita tracciato conduce davanti alla porta d’ingresso del castello fiancheggiata da due torri quadrangolari. Insieme alla cinta muraria costruita in pietra squadrata, laterizi e malta molto resistente, per lunghi tratti ancora quasi intatta, ai resti di altre torri ed  alcuni ruderi all’interno delle cinta, come quelli di un’imponente cisterna per la raccolta dell’acqua, quel portale e le sue torri sono ciò che resta di una fortificazione bizantina dell’XI secolo, una delle rare architetture altomedievali sopravvissute e restaurate in Calabria. Intanto non mancate una visita in questo suggestivo luogo di Motta San Giovanni prometto  di parlarvene presto con un ricco dossier.

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