Il Pane di Platì (RC) è uno dei pani calabresi più famosi e apprezzati
di Maria Lombardo
Rigorosamente fatto
con lievito madre fatto a mano il giorno prima. Il giorno seguente, il lievito
madre si impasta energicamente insieme ad acqua, farina e sale fino ad ottenere
un impasto liscio, elastico ed omogeneo.
Si vanno poi a formare le varie pezzature che vengono fatte
lievitare per circa 4 ore con lenzuola cerate e coperte. Intanto che il pane
giunga al giusto grado di lievitazione per essere infornato, va preparato il
forno.
Per fare il pane nel forno a legna, è necessario caricare la
legna circa 2 ore prima ed accenderlo. Infatti, dopo le 2 ore, il forno
raggiunge la temperatura ideale di 300°C. A questo punto va tolta la brace
tramite un sistema apposito. Proprio per custodire le antiche tradizioni
tramandateci dai nostri nonni, si usa uno strumento chiamato CAJIPU. Il CAJIPU è un
tubo di ferro con all’estremità un panno di cotone, che immerso più volte in
acqua, ha il compito sia di ripulire il pavimento dalla cenere sia abbassare la
temperatura.
A questo punto, avendo raggiunto la temperatura e il grado
di lievitazione ideali, possiamo infornare il pane.
Il pane viene poggiato sulla pala rigorosamente a mano, uno
ad uno, proprio per non destabilizzare la lievitazione.
Dopo 1 ora di cottura il pane è pronto
Perché il Pane di Platì è DIVERSO:
1) Perché si usano solo grani antichi locali e bio
2) Perché si usano solo dei Forni alimentati da legna
d’ulivo, faggio, leccio e quercia del territorio.
3) Perché viene usato solo il lievito madre curato e
mantenuto in purezza.
Queste sono le 3 caratteristiche principali che ci distinguono il pane di Platì dal 99% dei pani commerciali, di quei pani con farine di dubbia provenienza, lievito di birra e poco rispetto delle tradizioni e territorio.
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