La Pitta di San Martino il dolce Aspromontano per la festa di San Martino
di Maria Lombardo
La pitta di San Martino è un dolce tipico calabrese,
esattamente della provincia di Reggio Calabria, zona dell’Aspromonte, che si
prepara esclusivamente per festeggiare l’estate di San Martino. Con questa festa
s’indica il momento in cui si assaggia il vino novello in modo da tenerlo sotto
controllo. Proprio per San Martino, le donne calabresi usavano preparare dei
cibi sfiziosi che consentivano di mandar giù il vino nuovo. Ecco perché sulle
tavola non mancava mai il pane fatto in casa, le olive schiacciate, i sott’oli e
i salumi. Dolci luculliani entrano in scena io propongo la pitta di San Martino
della Valle dello Stilaro quella in foto. versione semplice e veloce! Dolce a base di noci, mandorle, fichi, uva
sultanina, garofano, cannella, cacao, mosto cotto, caffè, liquore e farina.
Bisogna mettere in una ciotola i fichi con il caffè caldo lasciando per circa
quindici minuti a macerare e poi tritare. Aggiungere il mosto, un pò di
liquore, garofano, cannella e amalgamare bene, infine aggiungere le noci, le
mandorle, un po’ di farina e darle forma. Seguitemi nella versione con la pasta
frolla in basso questa è più complicata!
Ingredienti
-2 kg Farina 00
- 600 g Zucchero
- 150 g Strutto
- 6 Uova
- 1 bacca Vaniglia
- 2 Scorze di limone (grattugiate)
- 25 g Ammoniaca per dolci
- q.b. Latte (tiepido)
- q.b. Vino cotto
- 2 tazze da caffè Caffè (zuccherato)
- 2 Scorze d'arancia (tagliate a striscioline sottili)
- 100 g Fichi secchi
- 250 g Noci
- 200 g Mandorle
- 100 g Uva passa
Preparazione
La preparazione della pitta di San Martino inizia dal ripieno, che dovrà macerare per 2-3 giorni circa. Mettete a bagno l’uvetta in acqua tiepida per circa 10 minuti e nel frattempo tritate la frutta secca grossolanamente e versatela in una ciotola. Trascorso il tempo di riposo dell’uvetta, strizzatela bene e unitela al resto della frutta secca. Unite ora le scorze d’arancia tagliate sottili e senza la parte bianca, altrimenti renderanno il ripieno amaro. Ora unite le tazzine di caffè zuccherato e il vino cotto fino a coprire la frutta secca. Mescolate bene con un cucchiaio di legno e lasciate macerare il ripieno per 2-3 giorni. Al terzo giorno di riposo del ripieno, preparate l’impasto. Versate la farina su una spianatoia di legno e fate la fontana al centro, quindi unite lo zucchero, le uova, lo strutto, la vaniglia e le bucce dei limoni. Iniziate a impastare il tutto con la punta delle dita, quindi rifate la fontana al centro e unite l’ammoniaca per dolci e il latte tiepido a filo. Impastate ben tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Stendetelo con il mattarello in una sfoglia sottile di circa 0,5 mm. Ricavate tutti i dischi che dovranno avere diametro di 20 centimetri e procedete al riempimento. Prendete il ripieno, mescolate nuovamente e scolate il vino in eccesso, altrimenti fuoriuscirà dalla pasta. Abbiate cura di lasciare i bordi scoperti, altrimenti poi non riuscirete a chiudere la vostra pitta. Una volta che avrete disposto il ripieno, coprite con il secondo disco di pasta e pizzicate tutto il bordo in modo da chiuderlo alla perfezione. Proseguite in questo modo fino a esaurimento degli ingredienti, quindi con la pasta che vi avanzerà preparate le decorazioni da disporre su tutte le pitte. Io ho decorato in maniera classica, con dei cordoncini di pasta e delle stelline. Cuocetele in forno statico preriscaldato a 180°C per 40 minuti. Trascorso il tempo di cottura, sfornatela e lasciatele raffreddare su una gratella. La pitta di San Martino è pronta per essere servita in tavola.
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