Il 5 settembre il popolo geracese festeggia e, soprattutto, rende grazie alla Vergine Immacolata


 di Maria Lombardo

Ricorre l’anniversario di quello che le persone più anziane ricordano e tramandano alle nuove generazioni come il miracolo della Madonna Immacolata a favore della città di Gerace e dei suoi abitanti.Era il 5 settembre 1943, in pieno secondo conflitto mondiale, quando si verificò un significativo evento: alle ore 13 una polveriera esplose al Calvario, ma non vi furono né vittime, né feriti; la seconda polveriera, invece, di dimensione molto più grandi e contenente proiettili di tutti i calibri posizionata in Contrada San Filippo, sarebbe stata in grado di radere al suolo non solo Gerace, ma anche i territori vicini. Le testimonianze che sono arrivate ai giorni nostri raccontano che l’ordine di far partire il fuoco per far esplodere la seconda polveriera fu dato alle ore 17, ma la miccia si spense, mezz’ora dopo ci fu un secondo ordine, ma il fuoco si spense nuovamente, al terzo tentativo il fuoco stava per raggiungere la polveriera e causare l’esplosione, ma un capitano di artiglieria, incurante degli ordini ricevuti e spinto da un impulso misterioso, si lanciò per spegnere la miccia evitando così una catastrofe.Per il popolo di Gerace questo episodio non ha altra spiegazione se non un intervento dall’alto, e in particolare della Madonna Immacolata, figura verso cui si ha da sempre una profonda devozione, tanto da venerarla non solo come protettrice della Diocesi di Locri-Gerace, ma anche come Santa Patrona del Paese insieme a Sant’Antonio del Castello e a Santa Veneranda.A guerra finita nel 1947 come segno di gratitudine per la costante protezione il popolo geracese donava alla statua dell’Immacolata, una corona d’oro finemente lavorata e ricca di pietre preziose con un fregio posto al centro su cui spiccano due grossi brillanti regalati da Papa Pio XII da cui è ulteriormente impreziosita.Il culto dell’Immacolata è molto radicato tra i geracesi i quali individuano nell’attuale statua, caratterizzata da una asimmetria tra le due spalle non un problema durante la realizzazione, bensì un segno mistico che esprime in modo evidente il sacrificio della Vergine nei confronti del popolo di Gerace. A questo proposito si riporta un sogno fatto da una suora di origini geracesi, suor Maddalena, la quale aveva sognato la Madonna mentre supplicava Dio di risparmiare il suo popolo, di cui lei stessa si prendeva carico sulle proprie spalle, in quel periodo era già stata commissionata la realizzazione della statua a uno scultore, il quale a opera terminata non sapeva spiegarsi come fosse possibile che la sua creazione avesse una spalla più bassa dell’altra, tale sogno ovviamente ha avvalorato il credo popolare secondo cui sulla spalla più bassa la Madonna sostiene da sempre Gerace.Ancora oggi la nostra Città è fortemente devota alla Vergine Immacolata, motivo per il quale ogni anno si rinnova l’atto di affidamento, durante il quale il Sindaco dona simbolicamente le chiavi della Città alla Vergine Santissima Immacolata, ringraziandola per la costante protezione che offre alla Città di Gerace e al suo popolo.


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