Nicotera (VV) storia di un'antica Diocesi


 di Maria Lombardo

La diocesi di Nicotera ha avuto una storia travagliata, due volte soppressa e due volte restaurata. La prima volta che viene menzionata fu nelle lettere di papa Gregorio Magno nel VI secolo. Il vescovo Proculo viene sospeso per incuria. Arrestato dovette scontare la sua pena a Roma! Rufino Vescovo di Vibona deve scegliere un successore, ultimata la penitenza dopo 3 anni Proculo ritornò sulla sede calabrese.Dalle lettere di papa Gregorio si evince che il territorio di Nicotera faceva parte di una "massa", ossia di un insieme di fondi, di proprietà del Patrimonium Sancti Petri. Nell'VIII secolo la diocesi fu sottomessa al patriarcato di Costantinopoli e adottò il rito greco in sostituzione di quello latino. Il secondo vescovo noto di Nikotéra è Sergio, che presenziò alle sedute del sinodo di Nicea. Infine abbiamo il vescovo Cesareo, che trovò la morte nel 902 quando la città fu completamente distrutta dai Saraceni. Tuttavia dopo Cesareo non è noto alcun vescovo e, a causa della distruzione della città, la diocesi fu soppressa e probabilmente unita a quella di Tropea. Di questo periodo possiamo menzionare solo due vescovi. Pellegrino è documentato in un diploma del 1173 presenziò al concilio lateranense, e menzioniamo il Vescovo Tancredi accusato di aver parteggiato per gli aragonesi siciliani in contrasto con le direttive del papa. Con la sua morte la diocesi venne soppressa una seconda volta ed il suo territorio unito dapprima a Mileto e poi a Reggio. Le guerre del Vespro entrano così nella storia di Nicotera. Il 14 agosto 1392 papa Bonifacio IX emana una bolla,la diocesi di Nicotera è suffraganea di Reggio. Primo vescovo fu Giacomo d'Ursa da Sant'Angelo! Dal 1500 in poi i vescovi si impegnarono per l'attuazione delle riforme volute dal Concilio di Trento. Ebbene, notiamo Luca Antonio Resta volle il primo sinodo diocesano. Ottaviano Capece (1582-1616) ne celebrò ben dieci per ripristinare le regole e riformare i costumi; edificò il nuovo palazzo episcopale e restaurò la cattedrale; Ercole Coppola istituì il seminario vescovile. Nel 1669 il vescovo Giovanni Biancolella fu ucciso in un agguato, il cui vero obiettivo però era il vicario Giuseppe Corso; i colpevoli furono arrestati e giudicati e, benché papa Clemente IX in un primo tempo avesse deciso di comprare la città per demolirla senza lasciarne traccia,fu nominato un nuovo vescovo scongiurando così un'ennesima soppressione della diocesi. In periodo borbonica la diocesi venne unita a Tropea,aeque principaliter. Al momento dell'unione, la diocesi comprendeva due soli comuni, Nicotera e la vicina Limbadi con una decina di villaggi annessi, e la parrocchia di Caroniti nel comune di Joppolo. Tomasuolo da Napoli ne fu primo vescovo.Dovette fare i conti con i contrasti sorti tra il clero delle due città a causa della residenza del vescovo. A Michelangelo Franchini (1832-1854) si deve una particolare attenzione al seminario e alla formazione del clero, e all'istruzione religiosa dei fedeli. Domenico Taccone Gallucci (1891-1908), autore di ricerche di storia ecclesiastica e soprattutto dei regesti pontifici relativi alle chiese calabresi. Di grandissima nota è la nomina del vescovo Vincenzo De Chiara che salì al soglio do 10 anni di sede vacante. Divenne però anche vescovo di Mileto e Tropea, unendo così in persona episcpi le tre sedi calabresi. Al De Chiara si deve l'istituzione del museo diocesano di Nicotera nei locali del palazzo vescovile.


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