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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Sapete che in Calabria si costruisce il bergaliuto?

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 di Maria Lombardo Il bergaliuto, strumento musicale costruito in legno di bergamottoMa quasi nessuno sa che ai numerosi utilizzi – dalla gastronomia alla cosmesi, alla farmacologia – se ne aggiunge un altro, del tutto eccezionale se non unico, data la ristretta disponibilità di materia prima. Mi riferisco all’impiego del legno della sua pianta col quale Fulvio Cama, musicista, compositore e cantastorie di Catona (Reggio Calabria), ha costruito uno strumento dall’affascinante nome di bergaliuto. L’idea del bergaliuto è nata circa quindici anni fa! L’idea geniale è stata quella di realizzare uno strumento musicale che fosse costruito interamente con legno di bergamotto.Il primo passo è stato quello di procurarsi un tronco di bergamotto locale, di cui in quel periodo abbondavano gli esemplari visto che le piantagioni venivano inesorabilmente dismesse. Messo a stagionare, non appena il legno si è asciugato completamente, ne è stata ricavata una sezione eliminando la corteccia e le pa...

Conoscete la licurdia? La zuppa di cipolle e patate

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 di Maria Lombardo  La licurdia, una zuppa che racchiude in sé l’essenza della Calabria.Questo piatto semplice ma ricco di sapore è un vero e proprio omaggio ai prodotti del territorio, in particolare alle cipolle di Tropea e alle patate della Sila. La dolcezza naturale della cipolla si sposa perfettamente con la cremosità delle patate, creando un equilibrio di sapori che conquista al primo assaggio. Quando vengono cotte insieme alle cipolle di Tropea, rilasciano tutto il loro sapore, rendendo la zuppa un piatto confortante e nutriente. Preparare la licurdia è un rito che si tramanda di generazione in generazione. Gli ingredienti sono pochi e semplici, ma la loro qualità è fondamentale per ottenere un risultato eccellente. Ecco una ricetta tradizionale per preparare questa deliziosa zuppa: Ingredienti: 4 cipolle di Tropea 4 patate della Sila Olio extravergine d’oliva Sale e pepe q.b. Brodo vegetale Preparazione: Sbucci...

STRADA REGIA DELLE CALABRIE costruita dai Romani, risultato di un'ingegneria straordinaria

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 di Maria Lombardo  Vi parlo spesso della carrozzabile delle Calabrie, stavolta sfatiamo il mito neomeridionali che fosse stata ammodernata dai Borbone.La Strada Regia delle Calabrie sorge sui resti dell’antica “Capua-Regium”, una delle più lunghe vie costruite dai Romani in Italia, ma anche la meno conosciuta! Figuriamoci se i Borbone che visitavano poco la provincia calabrese la conoscessero e prendessero provvedimenti per ammodernarla. Era comunque l'unica strada calabrese! Una strada percorsa per secoli da eserciti, condottieri e dagli illustri viaggiatori del Grand Tour settecentesco, fino a quando, seguendo le sue tracce, nel 1962 venne costruita la prima autostrada meridionale: la Salerno-Reggio Calabria. Mi rifaccio in questo breve testo alle ricerche di Luca Esposito, durate 8 anni e non menziona mai i Borbone. Rinasce così la storia de "La Strada Regia delle Calabrie"! Esperto di storia dell'architettura, Esposito ha riscoperto l'antico collegamento di ...

I turdulilli calabresi sono dei tipici dolcetti di Carnevale

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 di Maria Lombardo Dolcetti storici del cosentino molto simili alle classiche castagnole, realizzati a mano dalle massaie della Calabria. I turdulilli sono degli ottimi dolcetti da gustare al termine del pranzo del martedì o Giovedì Grasso o da servire ai nostri ospiti durante una festa di carnevale. Ingredienti: 500 grammi di farina 4 uova un cucchiaio di strutto 100 grammi di zucchero mezza bustina di lievito per dolci in polvere olio per friggere Zucchero a velo Procedimento: Per prima cosa, disponete la farina a fontana e mettete al centro le uova, lo zucchero, il lievito e lo strutto. Impastate il composto sino ad ottenere impasto morbido e sodo. Stendete la pasta in piccoli filoncini e tagliate dei tocchetti lunghi 3 o 4 centimetri. In un tegame capiente, versate l’olio e ponetelo sul fuoco sino a quando non raggiungerà una temperatura ideale per la frittura. Strofinate i turdulilli con i lembi di una forchetta (come per gli gnocchi d...

Il fantasma delle alture calabresi:il gatto selvatico

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 di Maria Lombardo  Una specie rara e affascinante che vive nel Parco Nazionale dell’Aspromonte: il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris). Non è il gatto che vediamo gironzolare per le nostre città! Abile cacciatore di mammiferi e uccelli, che si muove soprattutto di notte per evitare i pericoli derivanti dalla presenza umana. Il suo habitat preferito sono le foreste di latifoglie, dove trova riparo e cibo. E' in Aspromonte che si è stanziato e rappresenta una delle poche popolazioni rimaste in Italia, dove si stima la presenza di poche migliaia di esemplari.Il gatto selvatico ha subito nel passato una forte persecuzione da parte dell’uomo, che lo ha cacciato per la sua pelliccia o per eliminarlo come predatore del bestiame. Inoltre, la perdita e la frammentazione dell’habitat hanno ridotto il suo areale e le sue risorse alimentari. Per tale motivo è rigorosamente protetto da leggi nazionali e direttive europee, ma è ancora esposto a diverse minacce, tra cui: ...

Il pomodorino siccagno di Zagarise (CZ)

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 di Maria Lombardo Per produrre questo delizioso ecotipo serve molto impegno e condizioni ecologiche particolari. La sua coltivazione inizia sulle colline della Presila catanzarese, in mezzo agli oliveti, e si arrampica fino a 800, addirittura 1000 metri sul livello del mare. In territori così può crescere il pomodorino siccagno ed oggi è un presidio slow food. La bacca è piccola, ha forma tondeggiante, liscia o leggermente costoluta e colore rosso intenso. Grazie alla scarsa presenza di acqua nel frutto e alla buccia spessa, è ottimo per la conservazione invernale. Prima del secondo dopoguerra gli ecotipi di seccagno , erano molto diffusi, non solo in Calabria e Sicilia, ma in tutto il Sud Italia fino al Lazio: si raccoglievano appena maturi e si conservavano appesi in trecce per tutto l’inverno. La coltivazione avviene in aridocoltura, ovvero non prevede alcuna irrigazione. Anche per questo, richiede molto lavoro manuale: per evitare di disperdere acqua, il terreno superficiale ...

Conosciamo insieme il Castello del Savuto in Calabria, Cleto (CS)

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 di Maria Lombardo  Sorge in una porzione di territorio di confine, visto che segna il limite tra le due province di Cosenza e Catanzaro: è il Castello del Savuto..Nonostante il circondario sia semi abbandonato, il maniero è stato attenzionato da lavori di restauro, così da splendere in tutto il suo fascino. La sua mole imponente ma segnata dal tempo, domina ancora non solo il villaggio ma anche tutta la vallata sottostante, nel quale scorre il fiume Savuto che ha lo stesso nome del paese frazione del comune di Cleto.Per la sua rilevanza appartenne a diverse famiglie nobiliari, che ne fecero il loro feudo e il cui potere era simboleggiato proprio dalla mole del castello. Tra queste i D’Aquino, legati anche allo sviluppo del vicino paese di S. Mango che proprio da Savuto trae le sue origini. Una interessante iscrizione cinquecentesca visibile lungo l’accesso al maniero ricorda invece la presenza di Eliodora Sambiase, giovane vedova di Ascanio Arnone.Dopo essere stato adibito ...

Alla scoperta delle maschere calabresi: Hjohà e Pacchianella

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 di Maria Lombardo  Un’altra bellissima maschera calabrese è quella di Hjohà. E' un popolano arguto un po’ rozzo, fido servitore di Giangurgolo. Questo personaggio rappresenta il popolo calabrese buono ed onesto, ospitale e indifeso costretto a subire numerosi insulti. La sua maschera ha un abbigliamento più nostrano, risentendo dei costumi popolari calabresi del 1600: cappello basco e fazzoletto a quadri vivaci che porta legato al collo. Giacca di velluto, pantaloni di fustagno e calzettoni di lana rossi. Porta scarpe a stringhe di cuoio e bastone lungo. Ma la maschera che io preferisco di più è Pacchianella. Essa, a mio giudizio, ha un ruolo ben preciso a fianco di Giangurgolo, allo stesso modo di Colombina per Arlecchino. E’ il simbolo della bellezza e della grazia popolare. Il suo abbigliamento semplice rappresenta i costumi delle donne calabresi del 1600. Si compone di una prima sottana bianca, una rossa e una terza verde scuro. Corpetto nero a mezze maniche e scarpe, g...

LE CASTAGNOLE

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 di Maria Lombardo Una delle ricette tipiche di Carnevale, molto facili da preparare Dolcissime e dalla forma tonda e dorata, sapranno conquistarti sin dal primo morso INGREDIENTI ➡️ 2 Uova ➡️ 250 g di Farina ➡️ 40 g di Burro ➡️ 8 g di Lievito per dolci ➡️ 1 bustina di Vanillina ➡️ Scorza grattugiata di un Limone ➡️ 2 cucchiai di Liquore all'Anice ➡️ Olio di Semi per friggere (q.b.) ➡️ Zucchero semolato (q.b.) PREPARAZIONE Iniziamo lavorando in una ciotola le Uova a temperatura ambiente con 2 cucchiai di Zucchero, il Burro ammorbidito, la scorza di Limone grattugiata, la Vanillina, l'Anice e il Lievito per dolci. Per ultima inseriamo la Farina poca alla volta e successivamente formiamo un panetto. Lavoriamolo per qualche minuto, su un piano da lavoro leggermente infarinato, quel tanto che basta per renderlo più liscio ed elastico. Prendiamo ora una parte dal panetto, arrotoliamola sotto le nostre mani come si fa per gli gnocchi e tagliamo tanti tocchetti d...

«Che fine ha fatto il nome di Mongiana che era la più grande fabbrica d’Italia?»

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 di      Maria Lombardo Mi è capitato di ascoltare la canzone Mongiana del maestro Bennato, ascoltata con ilarità eppure mi è venuto in mente quando prima di studiare come si deve in ambienti universitari credevo anch'io a queste sciocchezze. Il titolo è una delle frasi che il buon Bennato usa nel testo! Credo fermamente che Benneto non sia diventato neomeridionalista abbracciando tesi sconfusionate su Mongiana. Per prima cosa oso tirare in ballo Giuseppe Maria Galanti incaricato nel 1792 dal governo borbonico di andare a capire qual era lo stato delle cose nella ribollente Calabria animata da sussulti rivoluzionari. Ecco che nasce “Giornale di viaggio in Calabria” che è documento imprescindibile di cronaca in presa diretta  scritto da un illuminista che lavora fedelmente per i Borbone. Che cosa ci racconta il Galanti? Che non lavoravano di certo miglia di operai ma solo 200 che non erano per nulla pagati bene dalla Corona, che avevano vita breve e la maggior pa...

Il gioco della “pezza ’u casu” a Bisignano (CS):il gioco carnevalesco praticato come sport

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 di Maria Lombardo Il tempo di Carnevale a Bisignano non si esauriva soltanto nello svolgimento delle follie, buffonate, sregolatezze ma consisteva anche nel dedicarsi al gioco.Esso, infatti, rappresentava per il popolo uno dei divertimenti più attesi della festa attraverso il quale si promuoveva e si regolava la convivenza.Si svolge il tradizionale giuoco della “Pezza ’u casu”, fuori l’abitato, in fondo al rione Piano che ne conserva “ab antiquo” la preminenza e ne tramanda le regole da seguire. Si suppone che tale gioco si svolgesse in una una zona periferica del paese collegata direttamente con la campagna e con i produttori di formaggio. Le testimonianze raccolte fra gli anziani del luogo raccontano, infatti, di pastori che una volta l’anno, nel periodo di Carnevale, si recavano in paese dalla campagna e, incontrandosi con i paesani, proponevano loro di sfidarli al gioco della “pezza ’u casu”. Il formaggio naturalmente era messo a disposizione dal pastore stesso, che, in caso...

CAVOLFIORE GRATINATO AL FORNO CON CUORE FILANTE

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 di Maria Lombardo  Il cavolfiore gratinato al forno è veramente squisito un cavolfiore grande   800g di patate pan grattato grana grattugiato due uova   50gdi pancetta   300g di caciocavallo silano sale pepe Olio extravergine d'oliva prezzemolo Preparazione Mondate il cavolfiore, eliminando le foglie verdi e lavatelo bene. Fate un’incisione a croce sul torsolo; portate ad ebollizione dell’acqua in una pentola grande, salate ed immergetevi il cavolfiore. Cuocere per 10 minuti. Scolare bene.Intanto sbollentate le patate e rosolatele in padella con l olio e la pancetta.In una ciotola mescolate due uove il cavolfiore le patate il grana il caciocavallo tagliato a cubetti il prezzemolo tritato e disponete tutto nella teglia oleata aggiungendo formaggio grattugiato e il pane grattugiato infornate a 180 gradi per 20/30min sfornate fate intiepidire e guarnite con prezzemolo ....

Allievo di Jung a Ferramonti di Tarsia (CS) il campo di concentramento calabrese

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 di Maria Lombardo  Nasce a Berlino nel 1896 da genitori ebrei. Divenuto medico e pediatra, dopo un'analisi freudiana con Otto Fenichel e Sàndor Radò, Bernhard passò all'analisi junghiana.Dal 1935 a Zurigo lavora con lo stesso Carl Gustav Jung del quale divenne un seguace radicalizzando le teorie junghiane con spiccate venature teosofiche ed esoteriche. Studiava e applicava la chiromanzia e l'astrologia, faceva lunghi digiuni, consultava assiduamente l'I Ching, l'antico libro-oracolo cinese con prefazione a firma di Carl Gustav Jung.A seguito delle leggi razziali naziste, che lo privarono della cittadinanza tedesca e di molti diritti (come accaduto a tutti gli ebrei che vivevano in Germania), per sfuggire alle persecuzioni naziste decise di trasferirsi in Inghilterra come Freud, ma Londra gli rifiutò l'ingresso perché pare suscitasse perplessità proprio la sua pratica di discipline esoteriche, in particolare la chiromanzia e l'astrologia. Decise così di sta...

Provola Calabrese

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 di Maria Lombardo La provola calabrese, caratterizzata dalla sua forma conica e una pasta semidura e filata, viene prodotta utilizzando il latte di vacche di diverse razze. Uno dei formaggi più apprezzati ed ogni area della Regione ha la sua.A seconda della zona di produzione in Calabria, assume diverse denominazioni, come provola crotonese, catanzarese, della locride, dell’Aspromonte e del Pollino. Il processo di maturazione di questo formaggio può durare da due a sessanta giorni, a seconda del risultato desiderato. L’aspetto esteriore della provola calabrese varia dal bianco al giallo avorio, a seconda del tempo di stagionatura. Il suo formato è tronco-conico del peso di 1-3 kg, a maturazione avvenuta va messa al riparo per poi passare in acqua fredda e salamoia.

I calabresi e l'amore per la " suppa"

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 di Maria Lombardo Oggi vi parlo del sapore avvolgente della “suppa”, una colazione semplice ma ricca di gusto che ha accompagnato l’infanzia di molti calabresi.Antica usanza era la colazione o la cena dei tempi di magro.La suppa è un piatto povero, ma nutriente, preparato con ingredienti semplici e facilmente reperibili: pane raffermo, latte e, a volte, zucchero. Il pane, tagliato a grossi tocchetti, viene inzuppato nel latte caldo fino a diventare morbido e poi consumato a colazione. Le sue origini della suppa si perdono nella notte dei tempi. Un piatto povero del riciclo , in cui ogni alimento viene utilizzato al meglio, senza sprechi. Questo piatto ha il potere di evocare ricordi d’infanzia, di trasmettere un senso di comfort e di familiarità. Inoltre, la suppa è un alimento sano e nutriente, perfetto per iniziare la giornata con la giusta energia.È un pezzo di storia, un patrimonio culturale da tutelare e valorizzare. Gustare una suppa significa fare un v...

Belcastro (CS) ed i murales sulle fiabe

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 di Maria Lombardo Belcastro, un piccolo borgo che ha saputo conquistare il cuore di grandi e piccini trasformandosi in un vero e proprio museo a cielo aperto dedicato alle fiabe.Le antiche mura di questo borgo sono diventate la tela di un’opera d’arte unica al mondo, dove i personaggi più amati delle fiabe classiche e moderne prendono vita, colorando le strade e incantando i visitatori.Ad ogni angolo, una nuova sorpresa: Alice che insegue il Bianconiglio, il Cappellaio Matto che invita a un tè, la Regina di Cuori pronta a dispensare ordini, Pinocchio che cerca di sfuggire alle grinfie del Gatto e della Volpe. Che meraviglia! E ancora, la balena che tenta di inghiottire il burattino, il Paese dei Balocchi con le sue giostre colorate e una scalinata arcobaleno che conduce verso un mondo incantato. Il borgo conserva intatto il suo fascino antico, con il suo castello normanno che domina il paesaggio e offre una vista mozzafiato sul Golfo di Squillace. Le vecchie case, restaurate...

PITTA FRITTA CON CICCIOLI DI MAIALE ALLA CALABRESE

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 di Maria Lombardo La Pitta Fritta con Ciccioli di Maiale è un piatto della cucina tradizionale calabrese. 380 grammi di farina tipo "00"; 420 ml di acqua; ciccioli di maiale q.b.; sale q.b.; olio extravergine di oliva q.b. IL PROCEDIMENTO PASSO PASSO 1 - Aggiungete l’acqua e il sale alla farina. 2 - Mescolate fino a ottenere un impasto da pastella, stando attenti a non formare grumi. 3 - In una padella portate a temperatura l'olio, quindi versate l'impasto e fate friggere per circa due minuti Versate la pastella nella padella. 4 - Successivamente girate la pitta e fate friggere per un altro minuto circa 5 - Una volta pronta, ponete la pitta su un piatto e spalmate sopra i ciccioli di maiale che grazie al calore si scioglieranno rendendo il piatto ancora più gustoso.