Alla scoperta delle maschere calabresi: Hjohà e Pacchianella


 di Maria Lombardo 

Un’altra bellissima maschera calabrese è quella di Hjohà. E' un popolano arguto un po’ rozzo, fido servitore di Giangurgolo. Questo personaggio rappresenta il popolo calabrese buono ed onesto, ospitale e indifeso costretto a subire numerosi insulti. La sua maschera ha un abbigliamento più nostrano, risentendo dei costumi popolari calabresi del 1600: cappello basco e fazzoletto a quadri vivaci che porta legato al collo. Giacca di velluto, pantaloni di fustagno e calzettoni di lana rossi. Porta scarpe a stringhe di cuoio e bastone lungo. Ma la maschera che io preferisco di più è Pacchianella. Essa, a mio giudizio, ha un ruolo ben preciso a fianco di Giangurgolo, allo stesso modo di Colombina per Arlecchino. E’ il simbolo della bellezza e della grazia popolare. Il suo abbigliamento semplice rappresenta i costumi delle donne calabresi del 1600. Si compone di una prima sottana bianca, una rossa e una terza verde scuro. Corpetto nero a mezze maniche e scarpe, grembiule, calze nere. Porta uno scialle bianco ( alcune volte anche a fiori) e orecchini grandi (a cerchio). Ecco, queste sono le nostre bellissime maschere. Spero che questo mio articolo sia da stimolo, specialmente ai giovani, al piacere della ricerca e della riscoperta delle nostre origini. Credo, infatti, che sia molto importante ricordarsi del passato e cercare di non fare scomparire tutte quelle figure che caratterizzano la nostra calabresità.


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