Conosciamo insieme il Castello del Savuto in Calabria, Cleto (CS)
di Maria Lombardo
Sorge in una porzione di territorio di confine, visto che segna il limite tra le due province di Cosenza e Catanzaro: è il Castello del Savuto..Nonostante il circondario sia semi abbandonato, il maniero è stato attenzionato da lavori di restauro, così da splendere in tutto il suo fascino. La sua mole imponente ma segnata dal tempo, domina ancora non solo il villaggio ma anche tutta la vallata sottostante, nel quale scorre il fiume Savuto che ha lo stesso nome del paese frazione del comune di Cleto.Per la sua rilevanza appartenne a diverse famiglie nobiliari, che ne fecero il loro feudo e il cui potere era simboleggiato proprio dalla mole del castello. Tra queste i D’Aquino, legati anche allo sviluppo del vicino paese di S. Mango che proprio da Savuto trae le sue origini. Una interessante iscrizione cinquecentesca visibile lungo l’accesso al maniero ricorda invece la presenza di Eliodora Sambiase, giovane vedova di Ascanio Arnone.Dopo essere stato adibito a vari usi l’edificio è attualmente semi abbandonato, ma sono ancora ben visibili le tracce del periodo medioevale e rinascimentale in cui svolse la funzione di fortificazione. Sono moltissime le feritoie presenti tra le mura utilizzate un tempo come punti di fuoco, e lo stesso ingresso è racchiuso in un bastione cilindrico merlato.Sulla parte più alta della collina la torre cilindrica segna la zona più antica del maniero, ora coperta da vegetazione, accanto alla quale presumibilmente si è evoluta la zona che dovette essere adibita ad abitazione signorile. Già l’ampia volta dell’androne d’ingresso ci dà l’idea dell’imponenza che dovette avere la struttura, che sembra essere stata frazionata in più unità abitative utilizzate fino a pochi decenni fa. Negli ampi spazi aperti dominano ora i fichi d’india, e non manca un pollaio che contribuisce però a dare un tocco di vita alla struttura. È interessante scorgere qua e là i segni del complesso architettonico originario, tra archi in pietra, portali in tufo murati, grandi camini e perfino i resti di un probabile altare settecentesco in muratura, che doveva far parte di una piccola cappella nella zona del cortile centrale dal lato opposto dell’ingresso.Da segnalare che Cleto nonostante sia un piccolo comune della catena costiera calabra che conta, con le frazioni, poco più di mille abitanti, caso forse unico, ospita nel suo territorio ben due castelli, quello del Savuto del quale abbiamo scritto e quello di Cleto, puntato dritto sul mare Tirreno e sulle isole Eolie.
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