A Soverato(CZ) il martedì dopo Pasqua si celebra “ a Galilea”.
di Maria Lombardo
E’ una festa attesissima
non solo per i Soveratesi ma per tutto il comprensorio, una festa che oltre ad
ospitare una bellissima fiera detta appunto fiera della Galilea o dell’Angelo
famosa per il commercio del bestiame, si pratica “ a scinduta di Santi a
Galilea.” . La Galilea a conti fatti è l’indiscussa festa di Soverato in
Calabria non c’è paese che la festeggi così. Ma perché si festeggia la
Galilea?. Il rito rievoca l’episodio evangelico in cui Cristo Risorto invita
gli apostoli a precederlo in Galilea. Questa prima di divenire una pratica per
festeggiare una seconda festa di primavera era l’usanza pastorale di riunirsi.
Anticamente la Pasquetta cadeva il martedi’ successivo e veniva chiamata: il
‘Martedi’ di Galilea’. Si partiva da casa con ceste di vimini cariche di
vivande di ogni tipo: dalla soppressata alla ”pitta china” accompagnata da
fiumi di vino. Era un modo per celebrare la vittoria di Gesù sulla morte, un
modo per esorcizzare lo scampato pericolo della fragilità umana, una
commistione di significati sacri e profani che si perdono nella notte dei
tempi. Insomma a Soverato uniscono sacro e profano, si svolge una processione “
i santi a Galilea” questi santi sono le tre statue che la Domenica di Pasqua
hanno dato vita al rito della Cumprunta. Le tre statue vengono tratte in
spiaggia dove rimangono tutto il giorno ed i fedeli si divertono tra giochi e
scampagnate. Una processione che si prefigge lo scopo di riallacciare i
“rapporti” tra Soverato Superiore e la Marina. Dopo la Messa delle 9:00 si esce
fuori la Chiesa e ci si mette in fila per seguire il percorso che è immutato da
tempo. Giungendo alla Torre che viene chiamata Galilea e passando un tempo per
percorsi impervi, all’imbrunire le tre statue dovevano fare rientro nella
chiesa matrice pena una sorta di “sventura” almeno così si dice tra il popolo.
Tradizione vuole che i Santi siano riportati nel borgo nello stesso giorno
altrimenti – come narra una leggenda – resteranno di proprietà della marina.
Sono capitate volte in cui i Santi siano stati lasciati ma vi sono state
richieste varie autorizzazioni. “E’ sempre un’emozione che non si può
descrivere perché le devi vivere; sono tradizioni che devi sentire dentro.
Torniamo ora alla fiera che come detto in calce si svolge in due giorni
eregistra moltissime presenze, anche tra i commercianti, si visita anche per
gustare il panino con salsiccia e i classici “pipi e patati”. Attenzione la
fiera, si svolge nel giorno del Lunedì dell'Angelo e di martedì. Dal bestiame
oggi in fiera si trova di tutto a tutti i prezzi: dall'abbigliamento al
giardinaggio, dai prodotti tipici ai giocattoli, dalle calzature ai tessuti
fino ai dolci, ai capi firmati, agli oggetti per la casa. Un vero bazar per una
festa da trascorrere in questa cittadina stupenda. Un'occasione in più per
conoscere questo suggestivo angolo della Calabria, trascorrendovi le festività
di Pasqua quando ancora il clima è dolce e si può godere delle bellezze che
offre il territorio in assenza del turismo più caotico di alta stagione.
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