C’erano una volta a Nicotera (VV) i giardini pensili e le logge dei Ruffo: “ Arretu o castejiu”.

di Maria Lombardo



E’chiaro che a Nicotera l’uso dei toponimi è molto utilizzato per indicare posti del nostro ridente borgo medioevale. Oltre modo in altri numeri di questo blog ho ampiamente spiegato che quello che noi chiamiamo “castejiu “ è solo un topos per indicare che in quel posto sorgeva un grandissimo maniero Normanno. Quello che oggi campeggia su Nicotera bando alla ciance è solo un palazzo gentilizio lungi dall’essere un castello e come tutte le dimore gentilizie che si rispettimo possedeva dei bellissimi e rigogliosi giardini pensili.  Munito di un favoloso giardino pensile per allietare le giornate estive del casato, con loggiati e splendidi terrazzi panoramici vanto delle maestranze napoletane scrivevo in articoli precedenti.  Eh si i Ruffo trascorrevano a Nicotera solo il periodo estivo mentre rimaneva dimora ufficiale il castello di Scilla. Il più grande di questi giardini pensili è l’angolo che noi chiamiamo “arreto o castejiu” , a questo giardino pensile si accedeva dai lati del castello oggi sono rimaste le due strade che costeggiano il palazzo. Stradine queste immerse in una rigogliosa vegetazione e zampillante di acquitrini e fontane. Effettivamente “arretu o castejiu” è un giardino sul mare la cui vista è tutt’ora mozzafiato. I Ruffo la famiglia baronale che volle la costruzione di questo palazzo gentilizio nel 1764 (data ammirabile sullo stipite di una porticina rossa a sinistra del palazzo). In realtà l’attuale struttura è stata conclusa nel 1764 ed era iniziata nella seconda metà del XV secolo. Inoltre, altre modifiche e ricostruzioni vennero apportate da Ermenegildo Sintes allievo e pupillo del Vanvitelli, inviato dalla Corona di Napoli (Borbone) per ricostruire una delle città più belle ed importanti di Calabria Ultra.Il Sintes sul volere del Ruffo che non navigava in buone acque, decise di rendere il Castello una dimora estiva e perciò di riedificarlo in forma  più piccola rispetto al precedente maniero. Il giardino sorgeva sul retro del palazzo e si estendeva fino alla zona di Via Casolare  copriva così più di 800 mq suddivisi in loggiati. Era veramente l’angolo più soleggiato tra tutti i giardini pensili di Palazzo Ruffo. Nel giardino era possibile trovare una fontana in pietra, una vasca piscina e varie piante da frutto e fiori delicatissimi. In sostanza i giardini pensili di Palazzo Ruffo a Nicotera erano dei veri e propri orticelli in cui trovavano posto anche molte piante officinali come usanza del periodo. Da Scilla i Principi portarono il “Giardino Mediterraneo” agrumi in primis che attecchirono bene e la vigna che non poteva mancare. Quando passeggiate o sedete “arretu o castejiu” ricordate che tre secoli fa era davvero l’angolo del ristoro per eccellenza con una flora e fauna ricercata. Un giardino all’italiana molto curato che era il vanto delle maestranze del luogo, manovali e giardinieri erano Nicoteresi come tutti quelli che lavoravano per i Ruffo nel Palazzo di Nicotera.

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