Riti sconosciuti della Settimana Santa di Castrovillari ( Cs): “Le Tremore”



di Maria Lombardo




In tutta la Calabria la settimana che precede la Pasqua è arricchita da riti carichi di reminescenze spagnole, riti cupi, lividi ma carichi di sapere antico. Il popolo castrovillese come tutti i calabresi sentono le celebrazioni della Settimana Santa in modo solenne e suggestivo e sono molto partecipate. Iniziamo con lo spiegare che in quasi tutta la Regione già dal primo venerdì di marzo si comincia a preparare l’”excursus” della Settima pre-pasquale  i membri della confraternita della Morte e di San Leonardo si ritrovavano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie e provvedevano ad assegnare ai fedeli le statue di legno o gesso e cartapesta (chiamati “misteri”) che rappresentavano i vari personaggi  della Via Crucis e che sarebbero state portate in processione il Venerdì Santo.  Fatta questa breve parentesi andiamo a spiegare cosa sono le “tremore”. Le “tremore “ è un rito antichissimo che si svolge a Castrovillari partendo dal lunedì dopo la domenica delle Palme per tre giorni consecutivi fino al mercoledì santo in Chiese diverse. Il Lunedì si svolge nel Santuario di Santa Maria del Castello poi la stessa cerimonia si pratica il martedì nella Chiesa di San Giuliano ed infine mercoledì nella Chiesa della Santissima Trinità. Ogni famiglia si preparava dignitosamente alle “tremore”rispettando il lutto per la morte di Gesù: i contadini non si radevano, i pastori toglievano al loro bestiame campanacci di ogni tipo, i maniscalchi non battevano il ferro, e le massaie non facevano alcuna pulizia nelle case. Proprio il lunedì santo la cittadinanza si reca al Santuario cittadino dove si pratica questo rito  molto intenso e ricco di pathos.  Infatti in quell’occasione la passione di Cristo veniva letta, dialogata e cantata da tre sacerdoti e quando si udiva la drammatica frase “e reclinato il capo, spirò”, tutti i fedeli presenti alla funzione religiosa incominciavano a sbattere sugli inginocchiatoi libri, bastoni ed ogni cosa che avessero in mano, provocando un grandissimo frastuono (“le tremore” appunto) che rievocava il tremendo terremoto verificatosi alla morte di Gesù. Ed ecco che questo meraviglioso rito è scomparso cerchiamo di farlo rivivere ancora.

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