Bruno Vinci viene eletto Deputato in due legislazioni la IX e la X e si batte per il porto di Santa Venere oggi Vibo Marina
di Maria Lombardo
Il neo eletto Deputato Bruno Vinci presta giuramento nella tornata del 24
gennaio 1866. Con lui prestano giuramento i parlamentari Molinari, Raeli,
Bon-Compagni, Mongenet. Risultano nelle documentazioni a suo nome contenute nei
verbali redatti un mese di congedo accordato per problemi familiari. L’anno
successivo, Vinci venne rieletto nella circoscrizione di Tropea e presta
giuramento col Deputato Cadolini. In questa sessione il Deputato Vinci viene
nominato Commissario in una sessione di scrutatori tramite sorteggio, siede
nella Commissione di vigilanza sulla Cassa militare, i commissari scelti sono
gli onorevoli Di Roccaforte, Vinci, Ricci Giovanni, Mazzarella, Lo Monaco e
Viacava. Era il 25 aprile 1867. Sempre in questa legislatura Vinci si batte per
lo stanziamento di fondi per il porto di Santa Venere oggi Vibo Marina.
Effettivamente vennero stanziati 100.000 nel bilancio del’68 poiché vennero
sospesi per deficienza di mezzi. Vinci in quell’occasione lamentava che fino a
quel momento avevano lavorato pochi mezzi e vennero eliminati in 16 giorni
pochi scogli sul posto dove doveva nascere il porto. Il deputato Nicoterese
attribuisce la cattiva gestione alla ditta di costruzioni appaltatrice che ha
lavorato pochi giorni per poi chiedere il compenso, chiede così di vigilare
affinché la ditta lavori perché parlare di porto è davvero derisione ed oltre
all’antico porto romano niente esiste. L’11 giugno del 1868 Vinci chiede la
parola a favore del dottor Bianco detenuto in carcere, e, portato alla questura
di Livorno, è stato immediatamente posto in libertà; espresse parole dure per
quell’evento perché la polizia lo carcerò e poi lo scarcerò a suo piacimento.
Per il deputato Nicoterese fu abuso di potere!
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