Quando il grande giardino di palazzo Gagliardi a Vibo Valentia era cenacolo di arte e cultura


 

di Maria Lombardo 


Dove oggi regna il più assoluto degrado un tempo era luogo di arte e cultura, viottoli e fontane facevano da sfondo ad un posto meraviglioso. Era il luogo del cuore della marchesa Gagliardi, moglie di Enrico che aveva sposato in seconde nozze e con la dispensa papale (era il fratello della madre) il 18 aprile 1860. Erano anni terribili per Monteleone di Calabria carestia, crisi ma la sagacia della donna spinse il marito ad edificare un grande palazzo con giardino sul retro che diede lavoro a 300 operai. Il giardino però cominciò a nascere nel 1783, quando il marchese acquistò pregiate piante da vivai di Champvert a pochi chilometri da Lione, in Francia. Caterina Gagliardi amava passeggiare e conversare con gli ospiti, tra queste la scrittrice Matilde Serao. Era una donna molto bella Caterina Gagliardi che in famiglia chiamavano Titina. Colta, generosa, altruista, fece parte delle pie istituzioni di Monteleone. Grazie a lei il palazzo e la villa erano divenuti il cuore culturale e pulsante della Monteleone a cavallo tra ottocento e novecento. Oggi Villa Gagliardi, così come il palazzo omonimo, sono passati di proprietà al Comune. La Villa ad oggi risulta chiusa al pubblico ed abbandonata al degrado. Un bene storico della città che ovunque sarebbe stato un fiore all’occhiello e non lo è per Vibo Valentia.


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